Dicembre vale 110-120 miliardi di spese per consumi, inclusi affitti, utenze e servizi con quote pari all’11,6% per l’abbigliamento, 13% per elettrodomestici, 12,3% per informatica e Tlc. Ancora lontani rispetto ai picchi del 2007 in termini di valori pro capite e reddito disponibili a prezzi costanti, si sono persi e non ancora recuperati 850 euro di consumi.
Nonostante l’aumento della quota delle tredicesime disponibile per i consumi (35,7 miliardi contro i 35 dello scorso anno), la spesa media pro capite per i regali di Natale non cambierà tra il 2018 e il 2019 fermandosi a quota 169 euro. Sono i dati che emergono dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio su andamento dei consumi, ammontare delle tredicesime e spesa per i regali di Natale.
Il totale della spesa che sarà destinata ai consumi sarà pari a 29,1 miliardi, il 14,7% in più dello scorso anno, e ogni famiglia spenderà 1.278 euro, un dato che calcolato a prezzi costanti genera però un calo effettivo dell’1%. rispetto al 2018. Cala la percentuale degli italiani che prevedono un Natale dimesso (68,7% contro 70%), mentre aumenta quella di chi effettuerà regali (86,9% contro 86,3).
La spesa media reale pro-capite sarà inferiore del 30,7% rispetto al 2009: dieci anni era infatti stata pari a 13,1 miliardi, mentre quest’anno sarà di 8,9 miliardi, in calo di 4,2 miliardi (-32,2%). Dei 1.278 euro a famiglia, soltanto 594 passeranno dai negozi in sede fissa sia grandi che piccoli e, se si confrontano con i 640 euro del 2008, si vede che la riduzione è superiore rispetto alle riduzioni dei semplici consumi. (ITALPRESS)