Non accelera la crescita italiana e restano i rischi, a fronte di timide schiarite in alcuni mercati. È quanto emerge dalla Congiuntura flash del Centro Studi Confindustria. In particolare, il Pil in Italia si preannuncia debole nel 4° trimestre, come nei precedenti (+0,1%). L’occupazione da luglio segue un andamento altalenante (in ottobre +0,2%).
L’industria resta in difficoltà: a novembre gli ordini di beni hanno subito un’ulteriore erosione; il CSC stima una produzione di nuovo in flessione (-0,3%), con una variazione nulla acquisita nel trimestre; il Purchasing Managers’ Index (PMI) è in area di contrazione (47,6). Nei servizi, invece, il PMI continua a salire (52,2 in ottobre), dopo l’apprezzabile aumento del fatturato nel 3° trimestre.
L’export italiano è salito dell’1,2% in valore a settembre, ma registra un calo nel 3° trimestre. Ciò è da imputare alle vendite intra-UE (-1,3%). Quelle extra-UE sono rimaste invariate e in ottobre sono balzate del 6,1%, per consegne straordinarie di navi negli Usa.
Ma le prospettive per fine anno sono negative, in base agli ordini esteri che a novembre sono sui minimi da oltre sei anni. La fiducia delle famiglie è diminuita nettamente a novembre, per il calo dei giudizi sull’economia. Ciò potrebbe portare a ulteriore risparmio precauzionale, frenando i consumi, cresciuti invece nel 3° trimestre (+0,4%). (ITALPRESS)