Un confronto sul nuovo bando per assumere oltre mille dipendenti al dipartimento regionale del Lavoro. Lo chiedono i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas/Codir, Dirsi, Sadirs e Ugl Fna, che frenano sul concorso che a loro avviso andrebbe a penalizzare il personale in servizio causando possibili contenziosi.
Regione, sindacati frenano sul concorsone al dipartimento lavoro
In tutto il piano triennale del fabbisogno per rafforzare le politiche del lavoro prevede 1.135 assunzioni di cui 277 nel 2019, 429 nel 2020 e altrettante nel 2021.
I sindacati, in una nota ad assessori e direttori della Funzione pubblica e del Lavoro, ricordano le critiche espresse sulla scelta di mettere in secondo piano l’utilizzo del personale interno che si trova da tempo in possesso della professionalità necessaria e svolge tutte le mansioni necessarie all’erogazione dei servizi.
E tornano a contestare sia la scelta della politica di indire nuovi concorsi senza procedere prima alla riclassificazione del personale interno, sia la volontà di individuare nuovi profili professionali per il dipartimento Lavoro, in violazione delle norme contrattuali che prevedono il coinvolgimento attivo dei sindacati, così come la scelta di individuare alcuni titoli di studio necessari per l’ammissione al futuro concorso, senza l’indicazione di quelli equivalenti.
I sindacati ricordano che il maggiore malcontento si è registrato tra le categorie più basse, A e B, che continuano a svolgere anche quelle mansioni che oggi vengono richieste al nuovo personale che sarà reclutato in categoria “C” e “D”.