Lamentano una gestione “autoreferenziale” del partito e chiedono l’intervento dei vertici nazionali della Lega. Nel Carroccio siciliano si consuma l’ultimo, duro confronto interno con un comunicato a firma di amministratori ed esponenti locali che prendono le distanze dalla gestione del partito nella Sicilia occidentale.
“In una terra complessa come la Sicilia abbiamo aderito e sostenuto la Lega – si legge in un comunicato – che pure nel passato aveva avuto parole dure sul sud e sulla nostra Isola, perché crediamo in un Paese unito che abbia come valore imprescindibile il superamento dei punti di contrasto, sale di democrazia e di confronto costruttivo“.
“Noi crediamo in Matteo Salvini e nel grande progetto di rinnovamento che ha in cantiere per il nostro Paese e la Sicilia può, anzi deve esserne parte attiva e protagonista. Un progetto, dunque, che deve individuare un approdo naturale attraverso un reale cambiamento della classe politica siciliana”.
La Lega si spacca in Sicilia
“E su questo, siamo certi, come più volte affermato dal nostro leader nazionale, che intenda includere la Sicilia in una visione moderna e lontana da vecchie logiche politiche – continua la nota – Sembra, invece, che altri vogliano fare diventare i nostri luoghi solo e soltanto spazi di conquista elettorale non ponendo l’attenzione sulle reali problematiche che questi territori vivono ogni giorno. Chiediamo, dunque, un immediato intervento dei vertici nazionali e del commissario regionale del partito in Sicilia Stefano Candiani”.
I leghisti “dissidenti” lamentano inoltre “una gestione unilaterale da parte di alcuni rappresentanti del partito a Palermo e in provincia, che rende impossibile ed ostacola la crescita del progetto politico fortemente voluto da Matteo Salvini e di una assoluta assenza e forma di dibattito interno”. “Abbiamo aderito, votato e fatto votare la Lega per cambiare le logiche del potere, non per vedere riaffermato quel sistema figlio di una politica parassitaria fatta di interessi personali”.
“Dunque, nell’affermare massima fiducia e stima al leader federale Matteo Salvini e al commissario regionale per la Sicilia Stefano Candiani, vogliamo ribadire di non riconoscerci nell’attuale gestione del partito in Sicilia occidentale affidata ad Igor Gelarda e Antonio Triolo, dei quali disconosciamo le scelte, i metodi e la visione politica. E dai quali con chiarezza, prendiamo massima distanza – conclude il comunicato – A ciò si aggiunge anche il dissenso manifestato dal coordinatore cittadino di Palermo della Lega, Giovanni Callea, che lo ha portato, in queste ore, a rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico politico che ricopriva”.