Nei prossimi 5 anni si assisterà ad un cambiamento profondo della struttura professionale del nostro Paese, con un fabbisogno occupazionale che per oltre il 60% riguarderà laureati e diplomati, e per oltre il 35% le professioni tecniche e ad elevata specializzazione.
E’ lo scenario che emerge dal nuovo Report Excelsior di Unioncamere e Anpal sui fabbisogni occupazionali 2019-2023.
Tra il 2019 e il 2023 saranno necessari tra i 3 e i 3,2 milioni di nuovi occupati per soddisfare le esigenze produttive delle imprese e della pubblica amministrazione. Infatti, pur con una crescita economica molto contenuta, sarà necessario affrontare il naturale turnover sul mercato del lavoro che da solo determinerà oltre l’80% del fabbisogno. La crescita economica, d’altra parte, potrà al massimo generare, a seconda della sua intensità e in maniera molto differenziata nei diversi settori, una quota di nuovi posti di lavoro che va dalle 352mila alle 535mila unità.
Tra il 2019 e il 2023 saranno necessari tra i 3 e i 3,2 milioni di nuovi occupati per soddisfare le esigenze produttive delle imprese e della pubblica amministrazione. Infatti, pur con una crescita economica molto contenuta, sarà necessario affrontare il naturale turnover sul mercato del lavoro che da solo determinerà oltre l’80% del fabbisogno. La crescita economica, d’altra parte, potrà al massimo generare, a seconda della sua intensità e in maniera molto differenziata nei diversi settori, una quota di nuovi posti di lavoro che va dalle 352mila alle 535mila unità.
La domanda di personale laureato potrà attestarsi tra le 959mila e le 1.014unità, e si concentrerà per lo più nell’indirizzo medico-sanitario. Per quanto riguarda i diplomi, nel quinquennio le imprese richiederanno personale diplomato principalmente nell’indirizzo amministrazione, finanza e marketing, con un fabbisogno che potrà variare tra 279mila e 302mila unità, e in quello industria e artigianato, con una domanda complessiva tra 211mila e 235mila unità. Sarà considerevole anche il fabbisogno di diplomati nell’ambito del turismo, che potrà arrivare a domandare tra i 79mila e gli 82mila occupati. (ITALPRESS)