Continua il viaggio apostolico di Papa Francesco. Il Pontefice è arrivato a Nagasaki, la cittadina giapponese che ha subito, con Hiroshima, il dramma della bomba atomica. “Dolore e orrore”, commenta.
Dopo la Thailandia, il Giappone. Il pontefice, sotto una pioggia incessante, ha raggiunto l’Atomic Bomb Hypocenter Park di Nagasaki, situato all’interno del Parco della Pace. Il governatore e il sindaco di Nagasaki hanno accolto il Papa al suo arrivo.
In questa città, la bomba atomica fu sganciata il 6 agosto del 1945, tre giorni dopo quella ad Hiroshima. E questo, ha detto il Santo Padre “ci rende più consapevoli del dolore e dell’orrore che come esseri umani siamo in grado di infliggerci”.
“La pace e la stabilità internazionale – ha proseguito – sono incompatibili con qualsiasi tentativo di costruire sulla paura della reciproca distruzione o su una minaccia di annientamento totale”.
Il Pontefice ha quindi spiegato che “la croce bombardata e la statua della Madonna, recentemente scoperta nella Cattedrale, ci ricordano l’orrore indicibile subito nella propria carne dalle vittime”.
“Qui, in questa città, che è testimone delle catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali di un attacco nucleare, non saranno mai abbastanza i tentativi di alzare la voce contro la corsa agli armamenti. Questa infatti spreca risorse preziose” che potrebbero essere utilizzate per “lo sviluppo integrale dei popoli”.
“Nel mondo di oggi – dice ancora Francesco – dove milioni di bambini e famiglie vivono in condizioni disumane, i soldi spesi e le fortune guadagnate per fabbricare, ammodernare, mantenere e vendere le armi, sempre più distruttive, sono un attentato continuo che grida al cielo”.
Nei pressi del podio, due vittime hanno offerto a Bergoglio dei fiori che lui ha poi deposto ai piedi del monumento sostando a lungo in silenzio in preghiera.