Se il 2 dicembre, giorno previsto per l’assemblea elettiva a seguito delle dimissioni di Gaetano Miccihè, non sarà eletto il nuovo presidente della Lega di serie A, scatterà in automatico il commissariamento ad acta. Lo ha deciso il consiglio federale della Figc, indicando in Mario Cicala l’eventuale commissario. “C’è grande amarezza, condivisa dal Consiglio Federale, per le dimissioni di Miccichè, avrà avuto le sue valide ragioni, ma il mio auspicio è che possa tornare sui suoi passi e dare una continuità e una stabilità alla Lega di Serie A”, le parole del presidente federale Gabriele Gravina.
“Il mio è un auspicio per il ruolo e per la persona. Personalmente non sarò mai disponibile a fare il commissario: non c’è da parte mia, o della Federazione, la volontà di invadere il campo o procedere in processi che generano rapporti di invasione: c’è solamente massima attenzione affinché ci sia continuità e stabilità all’interno della Lega di Serie A”. Gravina ha proseguito: “Le dimissioni di Miccichè sono un danno per la Lega di A, per il mondo del calcio e per il mondo dello sport, ho invitato Miccichè a questo senso di responsabilità, ma la sua risposta è stata molto netta, non accetta l’idea che qualcuno mettesse in dubbio e offuscasse la sua dignità”.
E sull’elezione di Miccichè che ha portato a polemiche fino alla decisione dello stesso ormai ex presidente della Lega, Gravina ha aggiunto: “Qui c’è una chiara leggerezza nell’aver risolto un problema di natura statutaria attraverso un voto palese non previsto dallo statuto. Da qualunque parte sia provenuta non è stato un problema di uno o due soggetti, in quella stanza c’erano tanti protagonisti che hanno generato dei problemi ad una sola persona, Miccichè, che in quella stanza non c’era. Il tempo non sana una nullità insanabile – ha sottolineato il numero uno del calcio italiano – il commissario ad acta, Mario Cicala, potrà valutare la possibilità di modificare quello statuto, che è fatto male. E’ un atto politico che io auspico”. (ITALPRESS)