Israele e le fazioni armate palestinesi hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco immediato a Gaza. L’accordo è stato raggiunto nella notte, grazie alla mediazione dell’Egitto, ed è entrato in vigore stamattina.
Lo ha confermato la Jihad islamica palestinese. “L’occupazione (Israele) ha accettato le condizioni dettate dalla resistenza”, ha affermato un portavoce dell’organizzazione.
“Alla calma risponderemo con la calma. La Jihad islamica ha subito un duro colpo”: lo ha affermato il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, in un primo commento all’accordo sul cessate il fuoco a Gaza. In un’intervista alla radio militare, secondo quanto riporta Ansa.it, Katz ha precisato che anche in futuro “Israele non esiterà a colpire chiunque lo minacci”. Il ministro ha poi rilevato che “il non coinvolgimento di Hamas nei combattimenti è un successo di Israele”.
Nei bombardamenti seguiti all’uccisione a Gaza del comandante militare della Jihad islamica Baha Abu al-Ata martedì scorso, sono rimasti uccisi 32 palestinesi (lui incluso) e ne sono stati feriti altri 100. Lo aggiorna stamane il ministero della Sanità di Gaza.
Il bilancio comprende anche sei membri della stessa famiglia – fra cui due donne – che sono rimasti uccisi questa notte a Deir el-Balah, a sud di Gaza, quando la loro casa è stata centrata e distrutta dal fuoco israeliano. Lo riferiscono fonti locali.
Israele non ha ancora commentato questo episodio. Ramsi Abu Malhus, 45 anni, il capo della famiglia rimasta uccisa questa notte a Deir el-Balah, era il comandante dei lanciatori di razzi della Jihad islamica nel settore centrale della Striscia di Gaza. Lo sostiene la radio militare israeliana. “Negli ultimi giorni, come in passato, aveva partecipato attivamente ai lanci di razzi verso Israele”, ha aggiunto l’emittente.