Scene di guerriglia tra le strade di Barcellona nel quinto giorno di proteste promosse dal fronte indipendentista catalano. Oltre mezzo milione di persone sono scese in piazza nel centro della capitale catalana con strade bloccate e voli cancellati. Le proteste arrivano come reazione contro la condanna al carcere per i nove leader separatisti catalani. Ed è pesante il bilancio degli scontri con almeno 62 i feriti. Lo riferiscono i servizi di emergenza medica, citati da La Vanguardia e riportate da Ansa.it.
La polizia ha confermato che due agenti sono rimasti feriti. Una folla di di 525.000 persone è arrivata nel centro cittadino da Girona, Berga, Vic, Tarrega e Tarragona. Entusiasta il presidente della Generalitat catalana Quim Torra: “La marcia per la libertà ha riempito il Paese! Vinceremo e andremo avanti”. Tra le strade bloccate anche la principale arteria transfrontaliera che collega la regione autonoma con la Francia.
All’aeroporto di Barcellona sono stati cancellati 57 voli dei quasi 1.000 previsti. La Sagrada Familia ha annunciato la sospensione di tutte le visite per via dello sciopero generale e dei cortei. Intanto, in Belgio, dopo essersi presentato volontariamente alle autorità, Carles Puigdemont è stato rilasciato.
“Sono stato rilasciato senza cauzione, resto a disposizione della giustizia belga. Non lascerò il Paese”, ha detto ai media l’ex presidente della Catalogna. Lunedì un giudice spagnolo aveva emesso un nuovo mandato di arresto internazionale per Puigdemont con l’accusa di sedizione e appropriazione indebita per la fallita secessione catalana dell’ottobre 2017.
Ed ormai è ufficiale: il ‘classico’ Barcellona-Real Madrid è stato rinviato. La federcalcio spagnola, dopo la riunione del comitato delle competizioni, ha ufficializzato il rinvio per ragioni di sicurezza alla luce degli scontri di questi giorni nella città catalana. I due club sarebbero orientati a recuperare la partita mercoledì 18 dicembre.
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