Sull’impegno di Eni per l’economia circolare “parlano i fatti. Circa 1 miliardo d’investimenti in ricerca e sviluppo e tre miliardi nella realizzazione di progetti di decarbonizzazione nei prossimi tre anni, che saranno determinanti”. Lo dice in un’intervista al Sole 24 Ore l’amministratore delegato Claudio Descalzi.
Descalzi “I rifiuti sono il petrolio del futuro”
“Nel macro, siamo impegnati nella grande trasformazione della chimica e della raffinazione in Italia, da Venezia a Gela. Nel micro, con il lancio d’impianti di trattamento, che definiamo tascabili, per la trasformazione dei rifiuti organici urbani in energia – prosegue l’ad di Eni -. Trattare in questo modo 150 mila tonnellate di rifiuti significa trasformare in energia i rifiuti di 1 milione e mezzo di persone. Nei prossimi anni saremo in grado di arrivare a 600 mila tonnellate, anche grazie all’accordo quadro fatto con Cassa depositi e prestiti che, come noi, ha molte aree utilizzabili per la realizzazione degli impianti”.
Alla domanda se il petrolio di domani sono i rifiuti, Descalzi risponde: “Proprio così. L’incremento demografico e il miglioramento degli standard di vita porteranno all’aumento esponenziale dei rifiuti. Sarà indispensabile, di conseguenza, smaltirli in modo pulito e utile”.
Sul fronte petrolifero “Eni è diventata la compagnia più efficiente tra le grandi – spiega l’ad -. Abbiamo riserve nostre, che sono state scoperte e non comprate, con costi per i nuovi barili molto bassi: meno di un dollaro, contro una media del settore di circa sei dollari”.
(ITALPRESS).