Una cena di beneficenza per salvare il monumentale organo che si trova all’interno della storica abbazia di San Martino delle Scale, la frazione di Monreale.
La cena, si terrà il 4 novembre alle ore 20,30. E sarà anticipata dalla possibilità, quasi unica, di visitare non solo l’abbazia, ma anche i locali che sono stati restaurati da poco.
A fare da guida Don Vittorio Rizzone, abate di San Martino che, tra corridoi e saloni, racconterà la storia secolare di questo monumento monrealese. Poi la cena che sarà servita nel refettorio in cui di solito cenano i monaci.
E sarà un’altra occasione unica per visitare luoghi che fino ad oggi non erano mai stati aperti al grande pubblico.
Il monumentale organo della Basilica Abbaziale di San Martino delle Scale è vanto dell’arte organaria italiana. Venne costruito dalla prestigiosa ditta Mascioni di Cuvio in provincia di Varese e svetta sul coro ligneo della Basilica.
Strumento a trazione meccanica, è stato progettato nella cassa settecentesca ed è tra i più grandi strumenti italiani e non teme il confronto con i migliori strumenti europei.
Il Festival Organistico che si organizza nel periodo estivo e che lo vede protagonista indiscusso, attrae ogni anno centinaia di appassionati e turisti. Ma un paio di anni fa l’organo è stato oggetto di un attacco da parte di topi che, insinuandosi nei tubi portavento sono entrati dentro lo strumento ed hanno rosicchiato la pelle dei mantici del grand’organo e del motore.
Da allora lo strumento non ha più l’efficienza che aveva: la perdita d’aria, causata dai fori non fa più “parlare” bene le canne e altera anche la pressione.
È necessario, dunque, un intervento di manutenzione straordinaria per ripristinare lo status originario, riparando i mantici, riportando la giusta pressione e ripristinando la meccanica.
Da qui nasce l’idea della cena. Il preventivo stimato per l’intervento è di 10 mila euro. I monaci hanno accettato immediatamente di mettere a disposizione alcuni dei luoghi “magici” del monastero come il Refettorio e le Sale settecentesche.
Nel refettorio sarà possibile ammirare l’affresco del pittore Pietro Novelli “Daniele nella fossa dei leoni” del 1629 e i commensali saranno “abbracciati” dal magnifico dipinto della “Cena in casa Levi” dei pittori Smiriglio e De Mercurio del 1605.
Il buffet di dolci sarà servito, invece, nelle Sale settecentesche recentemente restaurate e ancora non aperte al pubblico.
Il menu, ancora in via di definizione, prevede portate di cacciagione. Il costo della cena, tutto compreso, è di 100 euro a persona.
L’intero ricavato (tolte le spese vive), sarà devoluto al monastero per il recupero dell’organo. A coordinare la preparazione della cena, ci sarà Gianmichele Messina, della Forneria Messina di San Martino delle Scale che metterà a disposizione le proprie maestranze.