“La debolezza congiunturale in Italia è proseguita, risentendo anche dell’ulteriore rallentamento nell’area dell’euro. L’effetto dell’accentuarsi dei conflitti commerciali è stato in parte compensato da condizioni finanziarie più favorevoli, rese possibili non solo dall’accomodamento monetario, ma anche dall’ampia riduzione dei premi per il rischio sovrano. Lo scenario macroeconomico e di finanza pubblica incluso nella Nota presuppone che tali condizioni si mantengano; sarebbe a rischio se ciò non avvenisse”.
Così Luigi Federico Signorini, vice direttore generale della Banca d’Italia, in audizione sulla Nadef nelle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.
Bankitalia “Necessario lavorare per il calo del debito pubblico”
“I programmi del Governo implicano un disavanzo invariato nel 2020; il calo della spesa per interessi compensa la riduzione dell’avanzo primario. L’orientamento della politica di bilancio risulterebbe leggermente espansivo, riflettendo soprattutto la cancellazione delle clausole di salvaguardia, e la correzione strutturale verrebbe ancora una volta rinviata agli anni successivi. Queste scelte di bilancio sono motivate da un quadro macroeconomico meno favorevole del previsto e da rischi al ribasso non trascurabili”, ha aggiunto.
Signorini ha osservato come “la Nota di aggiornamento del Def prefigura un percorso di graduale riduzione del peso del debito sull’economia. Per essere credibile questo percorso va fondato su misure di bilancio pienamente specificate e su una quantificazione prudente del loro impatto finanziario. Dalla credibilita’ della strategia di riduzione del debito nel medio periodo dipende anche l’efficacia delle misure espansive previste per il prossimo anno.
Il rapporto fra il debito e il prodotto, che crescerebbe nell’anno in corso, diminuirebbe marginalmente il prossimo. Per un paese in cui il debito pubblico rappresenta uno dei principali fattori di fragilita’, assicurare che la variazione di questo indicatore abbia quanto meno il segno giusto e’ il minimo”.
(ITALPRESS).