Si è celebrato, ancora una volta, lo “Sposalizio dei Faraglioni” alle Isole Eolie. Uno spettacolo che omaggia i faraglioni Pietra Lunga (80 metri) e Pietra Menalda (20 metri).
I due “giganti” si ergono nelle acque marine eoliane, nella zona meridionale di Lipari, nei pressi dello stretto che la separa da Vulcano.
Un punto magico, capace di ammaliare ogni uomo che ha la fortuna di sentire il dolce suono delle onde che si infrangono sui faraglioni. A completare lo spettacolo, i fiordaliso delle Isole Eolie e i volteggi dei gabbiani reali, che sembrano comporre una danza.
Persino Omero, il poeta dei poeti, rimase incantato da tanta bellezza. Così decise di immortalare nella sua Odissea l’immagine che gli si presentò davanti. Le definì “le rupi erranti”, luogo in cui si mischiano “la furia del mare e del fuoco funesto” e attraverso cui “una sola passò, delle navi che solcano il mare, Argo”.
L’idea dello “Sposalizio dei Faraglioni” Pietra Lunga e Pietra Menalda è dell’artista di origine eoliana Geri Palamara.
Le opere di Palamara hanno fatto il giro del mondo: dalla Biennale di Venezia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano passando per il Festival dei due mondi a Spoleto e a diverse esposizioni a New York.
A vent’anni dal primo sposalizio, il sito Notiziario delle Eolie, diretto Bartolino Leone, in collaborazione con il Comune di Lipari, ha voluto celebrare queste “nozze” con un altro rito.
Un lunghissimo corteo, infatti, formato da un centinaio di barche, ha celebrato il ventennale dello Sposalizio nelle suggestive acque dell’isola di Lipari.
A guidare il corteo, lo storico veliero «Sigismondo», di capitan Felice Merlino. Partito dal porto di Marina Corta, ha pilotato le altre imbarcazioni fino ai due giganti di roccia.
La processione delle barche, infiorate per l’evento, si è concluso con un tradizionale rito propiziatorio in vista dell’inverno e con l’installazione ai piedi dei due faraglioni di una targa ricordo in pietra realizzata dal Maestro Santino Basile e di due fedi create dal maestro Paolino Spadala.
Un omaggio ad una delle tante attrazioni per i turisti che arrivano per visitare l’arcipelago siciliano, che l’Unesco ha dichiarato «Patrimonio mondiale» nel 2000.
Foto dal profilo Facebook di Geri Palamara.