“La politica del governo regionale è miope verso i dipendenti, siamo pronti a una stagione di lotta e ci opporremo in tutte le sedi”. Lo scrive in una nota il sindacato Sadirs commentando l’azione del governo regionale nei confronti del personale.
“Assistiamo a una gestione insufficiente e mortificante per i dipendenti stessi – spiega il Sadirs – dopo decenni di attacchi indiscriminati, ingiusti, contro l’amministrazione regionale, ci saremmo aspettati un governo della svolta, che desse un segnale di discontinuità con il passato, e invece siamo ripiombati in un baratro “democratico” con un mancato confronto, più volte richiesto, con i sindacati, e attacchi sulla stampa secondo un copione già visto, dove solo l’assessore Grasso ha provato a intervenire con una timida difesa”.
Il Sadirs ricorda che “dopo decenni di sfruttamento del personale regionale, soprattutto del personale di categoria A e B che reggono interi settori in carenza di istruttori, funzionari, e dirigenti, ci saremmo aspettati un’azione energica, forte, arrembante, con un progetto a largo respiro sul personale in servizio, con un processo di riconoscimento delle professionalità acquisite, con una riclassificazione che consentisse di uscire dall’impasse”.
“Invece – è la riflessione del Sadirs – il governo mortifica tutto, pensa solo a concorsi esterni, a sistemare precari, navigatori, ex sportellisti, continua in una politica mortificante di mobilità verso le dighe del personale regionale invece di utilizzare il personale Eas o dei Consorzi di bonifica, non richiama l’Aran che non ha la forza di produrre alcun azione propulsiva, nei processi che invece necessiterebbero di autonomia e forza. Si allarga così il divario tra la regione che sta disegnando Musumeci – conclude il Sadirs – e quella che invece noi vorremo per dare un reale segnale di cambiamento ai siciliani”.