L’Amazzonia brucia ancora. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha fatto sapere di essersi messo in contatto con i Paesi sudamericani interessati dagli incendi per valutare una riunione Onu dedicata all’Amazzonia.
Dopo giorni di fiamme, infatti, “la situazione è molto seria”. Guterres ha chiesto che “siano assegnate le risorse necessarie” per combattere gli incendi. “La comunità internazionale – ha detto – deve mobilizzarsi in modo deciso per appoggiare i paesi dell’Amazzonia”.
Qualche giorno fa, anche il presidente americano Donald Trump ha offerto aiuto al Brasile per combattere gli incendi in Amazzonia. Lo ha annunciato via Twitter segnalando di aver parlato con il presidente Jair Bolsonaro. “Le nostre prospettive commerciali future sono molto entusiasmanti e le nostre relazioni solide, forse più di quanto non lo siano mai state”, ha osservato Trump a proposito del Brasile.
Gli incendi in Amazzonia non possono giustificare sanzioni internazionali commerciali contro il Brasile. Lo ha detto il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, in un discorso a reti unificate alla nazione, alla vigilia del G7 in Francia dove la questione sara’ tra i temi in cima all’agenda.
“Gli incendi forestali avvengono in tutto il mondo – ha osservato – e non possono essere utilizzati come pretesto per sanzioni internazionali“. Bolsonaro ha dunque dichiarato che la foresta amazzonica “è parte essenziale” della storia del Brasile e che proteggerla è un dovere.
“Ne siamo consapevoli e stiamo agendo per combattere la deforestazione illegale“, ha affermato, dopo aver autorizzato il dispiegamento delle forze armate contro gli incendi. “Siamo un governo di tolleranza zero contro la criminalità e il settore ambientale – ha ammonito – non è differente”.