Un pianista americano e un cantante palermitano. Parliamo di John Colianni e Gaetano Riccobono. Due portatori sani di musica jazz, che nell’intimità di un home concert, al Blu.Network di Palermo, nella caldissima sera del 25 agosto, hanno regalato al pubblico un live sulle note di Gershwin, Porter, Kern, EIIington e Jobim, recuperando quell’antico legame tra appassionati e musica tipico della tradizione mainstream. Faceva caldo, “ho sofferto – ha detto il pianista – ma poi la musica ha vinto e siamo riusciti a creare una dimensione intimistica ed un fantastico interplay”.
Già, “un fantastico interplay” di entusiasmo e improvvisazione. In chiusura, a sorpresa anche un breve intervento musicale del chitarrista Sergio Munafò, accompagnato dalla voce di Simona Trentacoste. Alla fine, l’atmosfera era rilassante. Tra un bicchiere di vino e cibo, il pubblico chiacchierava con gli artisti. “La musica jazz è il filo conduttore comune. Questo non può avvenire quando c’è un palco che divide” ha detto Gaetano Riccobono.
Grande voce quella di Riccobono, classe 1965. È nato a Palermo, dove ha sempre vissuto, formandosi a fianco del grande vibrafonista Enzo Randisi e nell’ensemble vocale dei Duke Ellington Singers. Poi l’incontro con il grande pianista afroamericano Barry Harris, che segna il suo percorso da jazzista. Molti lo ricordano per gli album That’s life, Along the sun, Giorgio Gaslini bets on Gaetano Roccobono. E poi gli ultimi, Fino a domani e Sing standard.
Oggi insegna canto jazz al Conservatorio della sua città. “È la mia palestra quotidiana per ogni live, ma quando canto, il jazz riesce a liberare il mio rigore e la mia disciplina”. Se gli chiedete infatti cosa vuol fare “da grande”, la risposta che potete ottenere è solo una: musica. Meglio se con artisti diversi perché “è sempre un’opportunità straordinaria e un’esperienza umanamente unica ogni volta. Così è stato con John”.
Poi, due chiacchiere anche con John, pianista e arrangiatore, classe 1966. È nato a Paterson, nel New Jersy, ma vive tra New York e Philadelphia. All’attivo tante collaborazioni prestigiose, da Lionel Hampton big band e les Paul trio, e diversi album con il grande Mel Tormè e due per la Concord Records: “Vi segnalo un piano solo che ho registrato: Maybeck Recital Hal”.
Oggi Colianni suona negli Stati Uniti in trio, quintetto e con la sua big band. “Negli anni scorsi ho scritto un centinaio di arrangiamenti per la mia big band, tutt’ora sono spesso impegnato con questa formazione. Amo scrivere musica per big band e voce solista. Ho dovuto sospendere solo quando il grande Mel Tormè mi volle al suo fianco”.
In Sicilia è il suo primo tour, “Sono stato benissimo”. Ha suonato con Seth Mayers e Fabio Grandi, e in quartetto. “Per alcune date abbiamo avuto la partecipazione della vocalist siciliana Loredana Melodia. Avevo già suonato con Fabio Grandi in occasione di alcuni concerti organizzati dal manager Alberto Alberti e quella volta ho avuto il piacere di suonare con il grande Luciano Milanese”. Per gli appassionati, John Colianni tornerà tra circa tre settimane per altri concerti “in Calabria, e non solo”.