All-in su Giuseppe Conte. Il M5S non intende arretrare sulla riconferma dell’ex premier e ribadisce con il leader Luigi Di Maio, la linea nelle trattative con il Pd: “È l’unico nome in campo”. Nicola Zingaretti, dal canto suo, ribadisce il no e risponde che il Pd non è disposto ad andare al governo con il M5s per tappare i posti lasciati vuoti dalla Lega: “L’Italia non capirebbe un rimpastone del governo caduto“. I partiti hanno ancora un giorno per dare un’indicazione al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma, come ammette il segretario Pd dopo aver sentito al telefono il capo M5s, “una soluzione ancora non c’è”. Non è ancora ufficialmente spento neanche il “forno” M5s con la Lega.
L’ipotesi di ritorno al voto esiste, sostiene Ansa.it. Se i M5S non cederanno a un nome terzo, l’idea di un “Conte 2” (magari senza Di Maio) ha molti sponsor tra i Dem. Dal Quirinale non trapela nulla di più di quanto detto dal capo dello Stato al termine delle consultazioni. Nulla è cambiato: non si fanno sconti né dilazioni. Lunedì sera si attende di sapere dalle forze politiche qual è il risultato del loro confronto: su queste indicazioni verrà disegnato il calendario delle consultazioni. Che potrà quindi essere più o meno rapido. Mattarella attende ancora di sapere se c’è una maggioranza in Parlamento in grado di formare un nuovo governo.
“Noi pensiamo e continuo a pensare che in un governo di svolta la discontinuità debba essere garantita anche da un cambio di persone – continua Zingaretti – L’Italia non capirebbe un rimpastone del governo che è caduto”. Immediata la replica del Movimento. “La soluzione è Conte, il taglio dei parlamentari e la convergenza sugli altri 9 punti posti dal vicepremier Luigi Di Maio. Non si può aspettare altro tempo su delle cose semplicemente di buon senso. È assurdo. L’Italia non può aspettare il Pd. Il Paese ha bisogno di correre, non possiamo restare fermi per i dubbi o le strategie di qualcuno”.
Roberto Fico, nome sui quali i Dem avevano fatto trapelare il loro gradimento, si tira fuori in nome dell’unità del Movimento e fa sapere di voler “responsabilmente dare continuità al suo ruolo” di presidente della Camera. I renziani spingono Zingaretti ad accettare l’accordo su Conte. “Zingaretti accetti la sfida del M5S, via libera a Conte per formare un esecutivo di svolta sui contenuti e sulla compagine ministeriale”. È quanto fanno emergere fonti parlamentari renziane. “Il segretario – affermano – si ricordi che è ancora possibile un governo con Salvini reinsediato al Viminale. Per questo il Pd deve mantenere la barra dritta, e lavorare ad una alleanza riformatrice, anche con Conte premier”.
Esplicitamente anche Grillo rilancia Conte. “Saluto con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza nei modi….”. Così scrivevo a proposito del nostro Presidente del Consiglio, a maggio del 2018 e questo è il mio pensiero a distanza di un anno.” C’è anche l’incipit del post-endorsement di Beppe Grillo a Giuseppe Conte, datato 23 agosto, nel resoconto dei post della settimana che abitualmente il Garante M5S pubblica la domenica sul suo blog.