Proseguono le trattative di governo tra M5s e Pd. Oggi in programma la riunione dei tavoli di lavoro dem per stilare il programma da portare al confronto con i pentastellati. Conte intanto torna a chiudere a Salvini: “Non rinnego l’esperienza con la Lega, ma è una stagione politica chiusa che non si potrà più riaprire”.
“Sono stato molto chiaro: è un’esperienza politica che non rinnego. Mi sono impegnato intensamente perché quella esperienza potesse offrire soluzioni positive per il Paese. Si è arrivati a un punto e ho spiegato come e perché si è arrivati a quel punto. È una stagione politica, per me, chiusa e non si potrà più riaprire per quanto mi riguarda”. Lo ha detto il premier dimissionario Giuseppe Conte, a Biarritz, in Francia, dove si trova per partecipare al G7. Rispondendo sulla possibilità di un Conte Bis, ha detto:”Non credo che sia questione di persone ma di programmi. Posso augurarmi per il bene del paese – ha aggiunto – che i leader delle forze politiche che stanno lavorando per dare una prospettiva all’Italia lavorino intensamente e bene” ha aggiunto Conte.
“Alcuni temi li ho anche indicati nel mio discorso al Senato – ha sottolineato – perché ovviamente avendo maturato un’esperienza diretta di governo credo di poter indicare quali siano i temi e le soluzioni di cui il Paese ha bisogno. Abbiamo detto dell’economia circolare e che dobbiamo lavorare per riformare il Paese e disegnarlo oggi come lo vogliamo fra qualche decennio. Dobbiamo lavorare per rendere il Paese sempre meno permeabile alla corruzione. Un grande progetto riformatore: è questo di cui ha bisogno il Paese. Gli uomini, le persone sono, in questo momento, secondarie”, ha dichiarato.
“Dedicato a voi Amici. Mai arrendersi, mai!”. Così invece su instagram il leader della Lega, Matteo Salvini, che pubblica la foto di un tramonto. Gli intoppi nella trattativa fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle potrebbero tornare a dividere le strade del centrodestra. Da una parte, la Lega, che non fa mistero di gradire un ritorno al governo con il movimento guidato da Luigi Di Maio e il post del leader sembrerebbe andare in questa direzione. Considerando che la prospettiva delle elezioni non appare la più immediata, Salvini attende che si possa ristabilire lo status quo.
Dall’altra, Fratelli D’Italia e Forza Italia, sempre fermi nel chiedere un ritorno alle urne, potrebbero dover fare i conti con un secondo “divorzio” della Lega. Lo scenario è in fieri, e soprattutto le sorti del prossimo governo sono in mano unicamente al M5S. L’asse gialloverde non è del tutto caduto, come conferma Lorenzo Fontana, ministro per gli Affari europei vicino ai vertici leghisti, che commentando il post di Alessandro Di Battista, non morbido nei confronti del Pd, ammette la presenza di un segnale politico favorevole alla Lega.
Sulla scena torna anche Silvio Berlusconi: “Sono preoccupato da leader politico e anche come imprenditore, per la piega assunta dalla crisi di governo”. Cosi’ sul suo profilo Facebook il leader di Forza Italia analizza la crisi di governo in atto. “Avevamo salutato la rottura dell’infausta maggioranza Lega – Cinque Stelle con favore, vedo invece profilarsi da un lato una coalizione PD-Cinque Stelle che trova convergenze sulle idee della piu’ vecchia, deteriore e fallimentare sinistra pauperista, statalista e assistenziale” aggiunge l’ex premier. “Se si realizzasse, porterebbe agli italiani nuove spese improduttive, e quindi inevitabilmente nuove tasse, compresa la patrimoniale, nuove leggi liberticide e la recessione. Dall’altro – prosegue Berlusconi – vedo riaffacciarsi la spericolata ipotesi di riproporre la formula politica giallo-verde, che tanti danni ha prodotto all’Italia, e che era stata dichiarata fallita dalla stessa Lega solo pochi giorni fa”.
“In questo scenario grave e preoccupante – sottolinea Berlusconi – è ancora più evidente che solo Forza Italia rappresenta, e lo fa con orgoglio e determinazione, le idee e le tradizioni politiche liberali, democratiche, garantiste e cristiane della Civiltà Occidentale, alternative alla sinistra e ben distinte dai sovranismi”.