Una crisi di Governo “rapida”, è questa la volontà del capo dello Stato Mattarella al termine della prima infornata di consultazioni. Il Colle concede però ai partiti qualche giorno per trovare un accordo, e fissa nuove consultazioni da martedì. “Sono possibili – sottolinea il Capo dello Stato – solo governi che ottengono la fiducia del Parlamento con accordi su un programma per governare il Paese, altrimenti la strada è quella delle elezioni”.
Oggi pomeriggio – conferma Ansa.it, è previsto un primo incontro tra M5S e Pd, e i due partiti si preparano. Casaleggio smentisce una marcia indietro su un eventuale accordo e lo stato maggiore del MoVimento si incontra in notturna per studiare la strategia. Nervi tesi intanto nel Pd: i renziani, dopo i tre punti ‘irrinunciabili’ esposti da Zingaretti, accusano l’area che fa capo al segretario di ‘non volere l’accordo‘.
Secondo Di Maio, l’obiettivo di un eventuale nuovo patto di governo, da raggiungere entro martedì, è “dare solidità alla legislatura. Serve soprattutto ai cittadini, alle loro buste paga, serve a evitare che aumentino le tasse. È opportuno che si segua la strada tracciata dal presidente della Repubblica per dare certezze al Paese”, dichiara il capo dei 5S in un’intervista al Corriere della Sera. Non si parla di poltrone ma “di 10 punti su cui mi aspetto una risposta”. Con i Dem “i nostri capigruppo si vedranno per parlare, anzitutto, del primo dei 10 punti: il taglio dei parlamentari. Da lì si capisce se c’è davvero la volontà di cambiare le cose”.
A una domanda sulla possibilità che il Movimento accetti di fare il taglio passando da una riforma del bicameralismo, come richiede il Pd, sottolinea: “Il taglio si fa subito, non si rinvia, non ha senso. In politica per anni abbiamo sentito dire lo faremo, lo faremo. È ora di fare adesso, non domani. Se c’è volontà si fa adesso, è già calendarizzato”. Se la legislatura andrà avanti o no “dipende dagli altri – rimarca-. Noi non scappiamo dalle nostre responsabilità e il M5s c’è, con delle proposte serie, concrete”. Di Maio chiede anche “rispetto” per il presidente del Consiglio Conte che “è riuscito a dare un nuovo volto al Paese rimettendolo al centro della comunità internazionale”.
Su una possibile nuova apertura a Salvini, spiega: “C’è bisogno di dare certezze agli italiani, non di dirgli un giorno una cosa e un giorno l’ altra”. L’ex vicepremier definisce “strumentalizzazioni” le voci di divisioni nel Movimento: “Noi siamo diversi dai partiti e dal sistema e internamente abbiamo diverse anime che giustamente si interrogano su tante cose, ma hanno fiducia nel M5S”. Dopo le consultazioni, ha sentito Grillo e Casaleggio “ma come sento Alessandro, Paola, Roberto e gli altri. Siamo molto uniti e compatti, soprattutto ora ed è importante”.
Il leader dei Cinquestelle non vuole partecipare al totonomi sul premier ne’ ipotizza eventuali cariche per se’ (“non penso a questo”) ma “come ogni eletto e attivista M5s a tagliare 345 parlamentari, a mettere in campo una serie di misure per l’ambiente, a evitare l’aumento dell’Iva, a tagliare il cuneo fiscale alle imprese, ad alzare gli stipendi degli italiani e ad aiutare famiglie e chi soffre di disabilità”.
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