“Tanti nostri contemporanei cadono sotto i colpi delle prove della vita e si trovano soli e abbandonati e spesso sono trattati come numeri di una statistica. Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà: prima che numeri, sono volti, persone, nomi e storie. Mai dobbiamo dimenticarlo, specialmente quando la cultura dello scarto emargina, discrimina e sfrutta, minacciando la dignità della persona”.
Così Papa Francesco nel suo messaggio in occasione del quarantesimo Meeting per l’amicizia fra i popoli al via domani a Rimini, firmato dal Segretario di Stato vaticano card. Pietro Parolin e indirizzato al vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi.
Migranti, Papa Francesco “Tanti trattati da numeri ma sono persone”
Il Pontefice auspica che il Meeting di Rimini “sia sempre un luogo ospitale, in cui le persone possano ‘fissare dei volti’, facendo esperienza della propria inconfondibile identità. È il modo più bello per festeggiare questo anniversario”.
Nel suo messaggio il Papa cita l’Innominato di Manzoni e gli episodi evangelici di Zaccheo e della Veronica, da cui la poesia di Karol Wojtyla che ha ispirato il titolo di questa edizione.
“In un’epoca dove le persone sono spesso senza volto, figure anonime perché non hanno nessuno su cui posare gli occhi, la poesia di San Giovanni Paolo II ci ricorda che noi esistiamo in quanto siamo in relazione”, scrive.
(ITALPRESS).