Oramai sono numerosi gli studi che dimostrano come la meditazione sia di grande aiuto contro disturbi molto pericolosi, ad esempio la depressione e l’ansia.
E non si parla di problematiche poi così rare nel nostro Paese: il ritmo folle della società odierna infatti, fatto di pretese e di scadenze, spesso porta le persone a soffrire dei disturbi psicosomatici dati da questi stati in tutta la loro violenza.
Eppure, secondo alcune ricerche statunitensi basterebbero in realtà solamente 30 minuti al giorno di meditazione per allontanare ansia e depressione, riuscendo quindi a ridurre l’impatto di tutte le problematiche fisiche legate a questi due stati. Vediamo quindi di scoprire quelli che sono i maggiori benefici portati dalla pratica della meditazione e come cominciare a praticarla.
La meditazione è una terapia olistica che ci consente di staccarci dal mondo considerato “materiale” e di intraprendere un viaggio nel nostro Io. L’obiettivo, è scoprire come siamo fatti davvero per prendere coscienza di noi stessi e conoscerci nel profondo.
Raggiungendo questo scopo, possiamo prendere le redini della nostra vita e analizzare oggettivamente i nostri problemi facendo di riflesso calare ansia e depressione fino a scomparire. Questo, proprio perché la meditazione ci consente di assumere il controllo sui nostri stati psicofisici.
Si tratta, poi, di una reazione a catena: abbattendo stress e ansia interveniamo anche contro i problemi fisici correlati, come l’elevata pressione sanguigna, le carenze a livello di sistema immunitario e il calo dell’attenzione (legato fra l’altro ad una diminuzione delle facoltà cognitive).
La posizione della schiena: è fondamentale assumere una posizione corretta, per poter sfruttare tutti i benefici della meditazione. In tal senso, la schiena dovrebbe essere tenuta sempre dritta, allungando il capo e il collo in direzione del soffitto.
Rilassare il corpo: schiena dritta, ma niente tensioni muscolari. Il corpo deve essere totalmente rilassato, anche se all’inizio potrebbe risultare difficile. Il consiglio è di concentrarsi su ogni zona del fisico, dove di solito si accumulano le tensioni, e di rilassarle una ad una.
La respirazione: la respirazione diaframmatica è una risorsa essenziale per chi medita, perché consente di sentire il flusso dell’aria e di concentrarsi, rilassandosi al tempo stesso. Da sottolineare che la respirazione dovrebbe essere profonda, ma anche lenta, così da espandere appieno i polmoni.
Il mantra è indispensabile? Per chi non è abituato la soluzione migliore è affidarsi non tanto ad un mantra, quanto piuttosto ad una meditazione guidata. Se quindi volete provare da soli questa esperienza, il consiglio è quello di affidarsi a strumenti appositi come ClarityApp, che attraverso una serie di registrazioni ti consente di meditare ovunque e in qualsiasi momento. Cos’è il mantra? Altro non è che una parola o una frase da recitare durante la meditazione, come nel caso di “Inspiro, Espiro”.
Calmare la mente: obiettivo del mantra, in combinazione con la respirazione diaframmatica, è rilassare la mente. Ciò consente di veder passare i pensieri e di poterli osservare da un punto di vista oggettivo, per poi metterli da parte qualora si comprenda che non è ancora arrivato il momento giusto per preoccuparsene.
Infine, quanto dovrebbe durare una sessione? Non esiste un “tempo perfetto”, però chi inizia potrebbe limitarsi a 10 minuti circa, almeno per le prime volte.