Al termine di una lunga giornata di incontri con le parti sociali al Viminale, Matteo Salvini tira le fila delle proposte ricevuta da sindacati e associazioni di categoria.
Lo scenario che viene fuori dalle parole del leader della Lega è la necessità di una «manovra coraggiosa», che non potrà essere «realizzata a costo zero» e che in qualche modo dovrà trovare il consenso di Giovanni Tria, ministro dell’Economia.
Oltre al profilo economico, però, il vicepremier e ministro dell’Interno lancia un messaggio agli alleati di governo del Movimento 5 Stelle.
«O riusciamo a incidere sui fronti indicati dalle parti sociali oppure non siamo incollati alle poltrone. Se possiamo fare le cose, le facciamo. Se non le possiamo fare, non è che ci obbliga il buon dio a stare incollati alle poltrone», chiarisce in una conferenza stampa al Viminale al termine della giornata di consultazioni.
Non esclude, dunque, che, se non dovesse essere realizzata l’agenda politica voluta dalla Lega, potrebbero esserci novità politiche «anche prima di settembre».
Salvini non si pronuncia esplicitamente sull’imminenza di un voto anticipato, ma ribadisce la necessità «di fare bene e in fretta», anziché dare vita «a un lento inseguimento» insieme agli alleati. Questa sarebbe la ricetta proposta al M5S per evitare la crisi di governo ancor prima dell’autunno.
(ITALPRESS).