È nata la fotocamera a raggi X più veloce al mondo, che rivoluzionerà il modo di studiare la materia a livello di atomi e molecole.
Si è appena conclusa all’European XFEL di Amburgo – una struttura di ricerca dove si generano flash di raggi X ultra intensi e ultra corti – la messa a punto di un dispositivo che consente di sfruttare la straordinaria potenza delle moderne sorgenti di flash di raggi X, rendendo possibile cogliere e interpretare le immagini di oggetti piccolissimi come proteine o virus.
La comunità scientifica avrà quindi un’arma in più per dipanare le complesse strutture di singole proteine o virus, con immediate ricadute sulla comprensione di malattie e sullo sviluppo di nuovi farmaci. Sarà inoltre possibile acquisire immagini tridimensionali della materia su scala nanometrica o filmare l’evoluzione di una reazione chimica di interesse industriale.
Il progetto è stato sviluppato da un consorzio internazionale coordinato dall’European XFEL del quale, oltre al Politecnico di Milano, fanno parte DESY, Università di Heidelberg, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Università di Bergamo.
Nella foto: Immagine di diffrazione di fotoni di 707 eV di una matrice di minuscole aperture (100nm), acquisita dal rivelatore DSSC alla velocita’ di 4.5 MHz durante il collaudo presso la stazione di misura SCS (giugno 2019). (Copyright European XFEL)
(ITALPRESS).