Open Arms ha soccorso 52 migranti, tra cui 16 donne e 2 bambini, nelle acque del Mediterraneo al largo della Libia. “Stava affondando. Siamo arrivati in tempo. 52 persone alla deriva, 16 donne e due bimbi piccoli, sono in salvo. Ora serve un porto sicuro”, è quanto riferisce Open Arms su twitter.
Intanto il ministro dell’Interno Matteo Salvini e i colleghi Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta hanno firmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane per la Open Arms.
Open Arms soccorre 52 migranti
Intanto nonostante il divieto di ingresso in acque italiane firmato mercoledì dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, la Alan Kurdi – nave della ong Sea Eye con 40 migranti a bordo soccorsi ieri in acque libiche – si è avvicinata a Lampedusa. “Piuttosto che tornare in Libia, preferirebbero affogare in mare”, ha detto Barbara Held, responsabile della missione, in un video pubblicato su Twitter, riferendo che tra i migranti ci sono anche tre bambini e due donne, di cui una incinta. Uno dei piccoli, ha aggiunto Held, “ha una ferita d’arma da fuoco su una spalla”.
“Stiamo facendo rotta verso Lampedusa – ha sottolineato – Mi auguro davvero che questa volta, senza problemi politici, troveremo un porto sicuro, che di certo non è la Libia”. Su Facebook Salvini ha commentato così: “La nave Alan Kurdi ha rifiutato il porto di Tripoli assegnatole dalla Guardia costiera libica… Ci risiamo, ONG tedesca se ne frega delle autorità internazionali. Io non mollo!”. (ITALPRESS)