Katy Perry e il suo entourage dovranno pagare 2,8 milioni di dollari in danni al rapper cristiano Markus Gray per il plagio della canzone “Dark Horse”. Un tribunale di Los Angeles ha infatti riconosciuto che il brano è simile a “Joyful Noise” scritto nel 2009.
Dark Horse, del 2014, è stato uno dei maggiori successi della cantante. Per quattro settimane infatti è stata in vetta alla classifica Billboard Hot 100.
Per il plagio i legali di Gray avevano chiesto un risarcimento da 20 milioni di dollari. In realtà dei quasi tre milioni Katy Perry sborserà di tasca propria ben poco, solo 500mila dollari. Il grosso sarà a carico della casa discografica Capitol Records, il resto sarà pagato dagli autori. I legali di Perry hanno tuttavia annunciato che ricorreranno in appello.
Il rapper fece causa alla cantante americana nel 2014, anno di uscita di Dark Horse, diventato poi una delle sue hit, nominato ai Grammy e considerato il secondo singolo più venduto a livello mondiale nello stesso anno. Nel 2015 è stato anche parte dell’Half Time Show al Super Bowl. Quello di “Dark Horse” è stato il primo video di una canzone di una musicista donna a raggiungere un miliardo di visualizzazioni su YouTube.
In aula gli avvocati della star avevano descritto il ritmo di entrambe le canzoni come molto “comune”, sostenendo che per questo motivo Flame non avrebbe potuto rivendicarne i diritti. Ma i legali del rapper hanno controbattuto sostenendo che Katy avrebbe invece “copiato una parte importante” del brano.
Ad essere coinvolti nella causa, oltre alla cantante, che tra le altre cose ha detto di non aver mai sentito Joyful Noise, anche i co-autori e alcuni produttori.