Il carabiniere ucciso aveva dimenticato l’arma

di Redazione

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Il carabiniere ucciso aveva dimenticato l’arma

| martedì 30 Luglio 2019 - 14:08

Cerciello non aveva l’arma. L’aveva dimenticata. Aveva però le manette, quindi per l’arma è stata probabilmente una dimenticanza”. Lo ha detto Francesco Gargaro, comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, nel corso di una conferenza stampa sulla morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

Procura “Interrogatori condotti secondo legge”

“I due indiziati sono stati interrogati dai magistrati nel rispetto della legge“. Lo ha detto il procuratore capo facente funzioni di Roma, Michele Prestipino, nel corso di una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri in merito alle indagini sull’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

“In una fase iniziale delle indagini, il nostro ufficio ha fatto una scelta, quella di interrogare gli indagati e di farlo direttamente con i magistrati – ha precisato -. Questi interrogatori sono stati condotti con tutte le garanzie difensive, alla presenza dei difensori e degli interpreti, e come è prassi sono stati anche registrati”.

“Uno degli indagati – ha aggiunto Prestipino – è stato ritratto mentre si trovava seduto, ammanettato e bendato, e questo fatto è stato oggetto di tempestiva segnalazione da parte della stessa Arma dei carabinieri, i cui vertici hanno definito tale fatto grave e inaccettabile. La Procura ha avviato le indagini necessarie per accertare quanto accaduto e definire le responsabilita’. La Procura di Roma procederà a questi accertamenti senza pregiudizi e con la determinazione e il rigore dimostrati in analoghe vicende e situazioni”.

Il magistrato ha anche evidenziato che “le indagini sono in corso e alcuni aspetti devono essere ancora approfonditi e tutti gli approfondimenti utili all’accertamento dei fatti penalmente rilevanti saranno condotti dal mio ufficio con scrupolo e tempestivita’”.

(ITALPRESS).

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