I rimedi contro le punture di ragni, zecche, zanzare, pulci e meduse

di Redazione

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I rimedi contro le punture di ragni, zecche, zanzare, pulci e meduse

| lunedì 29 Luglio 2019 - 19:24

Il periodo estivo, tra gite e vacanze, è quello che più di tutti ci espone al rischio di punture di insetti e morsi di animali. Meglio non farsi cogliere impreparati di fronte a punture di ragni, zecche, zanzare, pulci e meduse. Se non curate correttamente, infatti, possono rappresentare un rischio per la salute.

Dall’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), ecco alcuni rimedi contro gli “incontri” con insetti e altri animali.

I rimedi contro le punture di insetti e i morsi di animali

“Eruzioni cutanee, reazioni allergiche, e manifestazioni neurologiche come meningoencefaliti sono tutte gravi complicanze che possono presentarsi a seguito di punture di insetti o morsi di animali – ammonisce Susanna Esposito, presidente Waidid e ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia -“.

“In ciascun caso – continua -, la prima cosa da fare è quella di mantenere la calma: l’agitazione, infatti, accelera il battito cardiaco contribuendo a una dispersione più veloce del veleno dell’animale in questione. Se non si è correttamente informati, dunque, evitare manovre da ‘manuale di sopravvivenza’ e consultare il medico. Che deve essere immediatamente contattato nel caso in cui vi siano manifestazioni respiratorie o calo pressorio. In questi casi, un intervento tempestivo può salvare la vita”.

Vediamo adesso quali sono le raccomandazioni di Waidid per affrontare brutti incontri con insetti e altri animali.

Ragni

Il 98-99% dei morsi di ragni è innocuo. Nella restante percentuale dei casi, il morso comporta ferite necrotiche, tossicità sistemica e, più di rado, la morte.

In caso di lesioni con sintomi lievi, si possono attuare delle semplici manovre di pronto soccorso (applicazione di ghiaccio, riposo e sollevamento dell’arto). Quanto il morso sviluppa reazioni più gravi come allergia o tossicità sistemica, è consigliabile richiedere l’intervento immediato del medico.

Sono tre in Italia, le specie il cui morso è di importanza medica per l’uomo. Il primo è il Loxosceles rufescens, comunemente chiamato ‘ragno violino’ per via di una macchia scura presente sul dorso a forma di violino. Si trova principalmente in Sardegna, Sicilia e sulle isole minori. La Lycosa tarentula, o tarantola, ragno ricoperto di peli neri e marroni, comune nel centro e sud italia. Infine il Latrodectus mactans, conosciuto anche come ‘vedova nera’, che si trova soprattutto nel Nord America.

Zecche

La zecca ha la caratteristica di inserirsi sotto alla pelle. La prima cosa da fare, quindi, è rimuoverla con una procedura ben precisa. Si deve afferrare la zecca con una pinzetta dalle punte sottili e il movimento per estrarla non dovrà essere deciso, bensì continuo e rotatorio. Qualora rimanga qualche residuo, è opportuno levarlo con un ago sterile al più presto.

Una volta eliminata la zecca, bisogna disinfettare la zona interessata dal morso e tenerla sotto costante osservazione per un mese. La puntura di zecca, infatti, può trasmettere all’uomo malattie molto pericolose. Fra queste la malattia di Lyme (diffusa in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige) e la meningoencefalite da zecche (diffusa in Veneto e, in generale, nell’Europa settentrionale e centro orientale).

Zanzara tigre

La zanzara tigre, o Aedes albopictus ha il corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome. Nel nostro Paese è attiva al mattino presto e al tramonto da marzo fino all’inizio di dicembre.

Questo insetto è vettore di malattie come la febbre di Chikungunya e la Dengue, che possono manifestarsi con sintomi simil-influenzali o con manifestazioni neurologiche. La terapia è esclusivamente sintomatica.

Pulci

Le pulci degli animali domestici, come cani e gatti, se pungono l’uomo, possono provocare piccole lesioni di tipo eritemato-pomfoide che circondano il punto del morso. Generalmente prediligono gli arti inferiori.

In caso di puntura, per alleviare il fastidio, è possibile fare impacchi di ghiaccio sulle lesioni. Tuttavia, se i pomfi o le vescicole derivanti dalle punture delle pulci sono particolarmente fastidiose, possono essere utilizzati cortisonici per uso topico. Qualora si manifestino reazioni allergiche sistemiche, si possono utilizzare antistaminici per uso topico o sistemico.

La prevenzione, in questi casi, fondamentale. Esistono, infatti, numerosi trattamenti antiparassitari negli animali domestici. In caso di infestazioni da pulci in casa, invece, è opportuna una adeguata disinfestazione effettuata da aziende specializzate.

Cimici da letto

Le cimici da letto sono molto comuni negli alberghi. Si annidano in punti nascosti tra materassi e cuscini, ma talvolta anche in divani e poltrone.

Le loro punture sono molte fastidiose ma scompaiono in pochi giorni. Chi soffre di allergia alla saliva delle cimici, può sviluppare bolle e lesioni difficili da guarire. Per eliminarle definitivamente, si raccomanda di fare una lavatrice di vestiti e indumenti vari a 90°.

Imenotteri

Le punture di imenotteri come api, vespe e calabroni, richiedono la rimozione immediata del pungiglione entro 20 secondi controllando che non rimangano residui. Poi bisogna procedere con impacchi di ghiaccio, da applicare per almeno 20 minuti. Serviranno a lenire il dolore e diminuire l’infiammazione. Infine lavare con acqua fredda.

Meglio, quando possibile, riuscire ad identificare l’insetto responsabile della puntura. Quando precauzioni non risultano sufficienti, sarà necessaria la somministrazione di cortisonici per uso topico ed eventualmente antistaminici per via orale.

Sono possibili anche reazioni allergiche. Se il paziente presenta orticaria ed edema, potrà essere trattato solo con un ciclo orale di antistaminici e steroidi e dovrà essere tenuto sotto osservazione per almeno 4 ore. Se la situazione si presenta in modo più severo, ovvero con crisi respiratorie o dolori addominali, il farmaco di prima scelta è l’adrenalina.

Vipera

Il morso delle vipere italiane risulta fatale soltanto nello 0,1% dei casi, e quasi sempre la mortalità dipende da complicazioni collaterali come reazioni allergiche, infarti o ictus e non dall’effetto diretto del veleno. Per esempio, le vipere del Trentino e quelle dell’Appennino tosco-emiliano generalmente hanno un veleno più concentrato.

In caso di morso bisogna evitare qualsiasi movimento, perché questo potrebbe velocizzerebbe la distribuzione del veleno nell’organismo. Per questo, la posizione ideale è quella supina. Bisogna lavare con acqua e sapone la parte di pelle interessata e poi disinfettarla con soluzioni prive di alcol, che potrebbe aumentare la tossicità del veleno.

Quando il morso è sugli arti superiori, è consigliabile sfilare anelli e bracciali o orologi prima della comparsa del gonfiore. A monte della ferita, va applicato poi un laccio di circa 5-6 cm per fermare la circolazione linfatica che veicola il veleno. Purché non si esageri con la stretta, bloccando anche la circolazione sanguigna.

Sulla zona del morso, inoltre, può essere applicato del ghiaccio. Bevande eccitanti come tè o caffè infine aiutano ad evitare un pericoloso calo pressorio. Indispensabile è il trasporto dell’infortunato al Pronto soccorso.

Tracina o pesce ragno

Tipiche dei fondali sabbiosi da 2 a 50 metri di profondità, può capitare che, passeggiando o giocando sul bagnasciuga, si poggi inavvertitamente una mano o un piede sugli aculei della tracina.

Questi penetrano nella pelle e rilasciano una tossina che provoca un dolore immediato molto intenso, e il punto di inoculazione del veleno si arrossa e si gonfia. Talvolta possono comparire formicolii, perdita di sensibilità nella parte interessata dalla puntura, nausea, vomito e febbre.

Per alleviare il dolore bisogna sciacquare la parte colpita con acqua dolce. Procedere, eventualmente, con la rimozione degli aculei conficcati nella pelle. Poi, considerando che il calore distrugge il veleno e ne blocca la diffusione, è utile mettere il piede sotto la sabbia molto calda (o anche acqua calda): questo dona un’immediata sensazione di sollievo.

Evitare assolutamente di applicare ghiaccio o ammoniaca. Il veleno della tracina non è considerato ‘pericoloso’ per l’uomo, anche se il dolore intenso può sfociare in nausea, vomito e qualche linea di febbre, soprattutto nei più piccoli.

Medusa

Le punture di medusa provocano bruciore e prurito intenso, mentre sulla pelle rimane una zona eritematosa ed edematosa, con possibile formazione di una bolla.

Dopo una puntura di medusa, è necessario disinfettare con acqua di mare e poi con bicarbonato, medicando quindi la parte con un gel a base di cloruro d’alluminio. La stessa cura può risultare efficace anche in caso di contatto con le attinie o anemoni di mare. Non usare ammoniaca, limone, aceto, o alcol.

Non strofinare o grattare perché si corre il rischio di mandare in circolo le tossine rilasciate. Non utilizzare pinzette per rimuovere eventuali frammenti di tentacoli perché la lacerazione di tessuti provocherebbe la fuoriuscita di tossine. Non disinfettare con acqua dolce, troppo fredda o ghiaccio.

 

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