Al Bano ha incontrato il vicepremier e ministro dell’Interno Matto Salvini al Viminale. In occasione del loro dialogo, il cantante pugliese ha concesso al leader della Lega una sua piccola esibizione canora.
“Non mi sento assolutamente un fantasma. Sono un uomo di anima e corpo. Il mio incontro al Viminale con Salvini? Abbiamo parlato di importazioni di vino italiano in Cina. La Francia esporta il 50% dei suoi prodotti. L’Italia solo il 5%”. Lo ha dichiarato all’Adnkronos il cantante Al Bano, commentando il servizio apparso su ‘Repubblica‘, “Moscopoli. Tutte le bugie del vicepremier”.
A proposito dei presunti legami tra la Lega e Mosca per la richiesta di fondi alla Russia, Al Bano ha aggiunto. “Non so cosa sia e non mi interessa. E poi, preciso, non ho nulla a che fare con Moscopoli. Insinuazioni squallide da parte di un grande giornale come ‘Repubblica’. E, tra l’altro non amo tutti i suffissi che terminano in ‘-poli'”.
Riguardo poi all’esibizione, al Viminale accanto a Matteo Salvini, Al Bano ha poi confessato: “E’ vero… c’è stato un ‘assaggio’ a cappella di ‘Felicità’ e ‘Nel sole'”.
Recentemente Albano Carrisi, in arte Al Bano, è stato inserito nella lista degli individui pericolosi per la sicurezza nazionale dall’Ucraina. La decisione è scaturita dall’unione tra Al Bano e Romina Power con l’Unione Sovietica.
Il cantante, infatti, non ha mai nascosto la sua ammirazione per il presidente russo, Vladimir Putin. “L’ho incontrato tre volte – ha raccontato in una intervista – Nel 1986, durante una tournée in Russia, feci 18 concerti a Leningrado e altri 18 a Mosca. In uno di questi era presente anche lui, allora capo del Kgb. Il giorno dopo venne in albergo per complimentarsi. Poi nel 2004 ho cantato al Cremlino per festeggiare il Capodanno. Allo stesso tavolo c’ erano Putin e la sua famiglia e Boris Eltsin e famiglia. Nel novembre scorso, invece, alla festa del centenario del Kgb, tanti cantanti, e anch’ io, abbiamo intonato ognuno due canzoni”.
Le cose sono poi andate avanti. Al Bano non è rimasto a guardare. Il cantante, con il suo avvocato Cristiano Magaletti, infatti, è passato all’azione minacciando di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Ha anche invitato il ministro degli Esteri a intervenire per ottenere l’immediata cancellazione dalla lista nera. Al Bano intende poi chiedere un risarcimento danni all’Ucraina, le cui somme saranno devolute in beneficenza a un ente benefico ucraino.