È morto a Milano Francesco Saverio Borrelli, ex capo del pool Mani Pulite ai tempi in cui era Procuratore della Repubblica ed ex procuratore generale di Milano. Grande lutto nel mondo della giustizia.
Borrelli fu protagonista di una capitolo che ha segnato la storia d’Italia. Ha indossato la toga con onore per 47 anni. Borrelli si è spento in ospedale a 89 anni. Il magistrato è morto oggi nell’hospice dell’Istituto dei Tumori di Milano, dove era ricoverato.
Addio a Francesco Saverio Borrelli
Borrelli era nato a Napoli il 12 aprile del 1930. La sua carriera nel mondo della magistratura iniziò nel 1955. Da allora divenne un abituale frequentatore delle aule di tribunale di Milano.
Rimase storico il suo discorso da procuratore generale della Corte d’Appello, nel 2002, che si concludeva con una parola ripetuta tre volte, un appello per l’indipendenza della magistratura rimasto famoso: “Resistere, resistere, resistere, come sulla linea del Piave”.
La famiglia lo ha supportato e sostenuto durante la malattia. La moglie Maria Laura e i figli Andrea e Federica sono rimasti al suo fianco fino alla fine. , rimanendo al suo fianco fino alla fine. Qualche giorno fa proprio la figlia aveva scritto su Facebook un lungo post che faceva già presagire la fine.
“Francesco Saverio Borrelli era un capo che sapeva proteggere i suoi uomini, una persona che ha fatto la storia d’Italia”. Così Francesco Greco, a capo della procura di Milano e considerato l’allievo dell’ex magistrato che guidò il pool di Mani Pulite, commenta la scomparsa di Borrelli su la Repubblica.
La carriera
Nel dicembre del 1983 divenne Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano, dove rimase fino a maggio del 1988, quando fu nominato capo dello stesso ufficio. Dal marzo 1999 alla pensione, avvenuta nell’aprile 2002, è stato procuratore generale della Corte d’appello milanese.
La quasi totalità della sua carriera giudiziaria si è svolta nel capoluogo lombardo, dove è stato giudice presso il Tribunale, consigliere della Corte d’appello, presidente di sezione del Tribunale, per poi passare all’ufficio del Pm.
Nel febbraio 1992, con l’inizio dell’inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio cominciò l’era di ‘Tangentopoli’ e diresse il pool di magistrati che indagò sullo scandalo politico di ‘Mani Pulite’ insieme ad Antonio Di Pietro, Ilda Boccassini, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo. Fu lui a spedire al leader socialista Bettino Craxi il primo avviso di garanzia. Dal 1999 al 2002, per sua stessa richiesta, fu nominato procuratore generale presso la Corte d’Appello di Milano.
Borrelli nel 2006 fu nominato capo dell’ufficio indagini della Figc dal commissario straordinario Guido Rossi, dopo lo scandalo che coinvolse pesantemente il mondo del calcio italiano.
La famiglia lo ha supportato e sostenuto durante la malattia. La moglie Maria Laura e i figli Andrea e Federica sono rimasti al suo fianco fino alla fine. , rimanendo al suo fianco fino alla fine. Qualche giorno fa proprio la figlia aveva scritto su Facebook un lungo post che faceva già presagire la fine.
“Francesco Saverio Borrelli era un capo che sapeva proteggere i suoi uomini, una persona che ha fatto la storia d’Italia”. Così Francesco Greco, a capo della procura di Milano e considerato l’allievo dell’ex magistrato che guidò il pool di Mani Pulite, commenta la scomparsa di Borrelli su la Repubblica.