Si chiama Vocazioni la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo, la prima curata dalla neo direttrice Pamela Villoresi, che ha riunito artisti di culture diverse e spettacoli legati da un comune afflato verso una dimensione etica e spirituale, di cui Palermo è l’ideale palcoscenico.
«Come non parlare di spiritualità nella “divina” Palermo? – si domanda Pamela Villoresi – Una città di chiese, cupole, monasteri, zise, martorane, balate, palazzi arabi e normanni, catacombe, scheletri, martirii, e ancora castelli di gesuitica memoria, preti eroi, maestri indù… Come non raccontare dunque le diverse “vocazioni” di cui questa città è testimone e artefice? Vocazioni al martirio, al pensiero, all’abbandono, al riscatto, alla morte, alla vita: per la vita di tutti».
«Un Teatro Stabile è degno di questo attributo – dichiara il Presidente Gianni Puglisi – se dà risposte di qualità alla produzione, soprattutto propria, e alla continuità sul territorio. Il Teatro Biondo ha sempre avuto in questi due parametri le proprie coordinate culturali ed etiche. La stagione estiva è tutta dentro questo paradigma e coglie, nel merito, la “vocazione” essenziale della propria missione: la presenza diffusa sul territorio coinvolgendo quartieri, soggetti istituzionali, protagonisti della scena teatrale e della vita culturale della Città. Ad maiora!»
«Sono inoltre felicissimo – aggiunge Puglisi – di potere annunciare la decisione della Fondazione Andrea Biondo di sostenere con 20 borse di studio la frequenza dei giovani più capaci e meritevoli alla Scuola di Teatro del Biondo diretta da Emma Dante: è un’occasione esemplare di sinergia tra uno dei Soci fondatori del Teatro con i protagonisti di questo eccezionale Ente culturale di oggi e di domani».
“La stagione estiva del Teatro Biondo – aggiunge il Presidente della Regione Nello Musumeci – è stata ideata per coniugare luoghi, memorie e pensiero. La scelta di articolare il Festival in tre diversi scenari offrirà al pubblico l’opportunità di immergersi nello spirito millenario di Palermo, fatto di arte e spiritualità in tutte le sue forme. Il Chiostro di Sant’Antonino, il Castello arabo-normanno di Maredolce, l’Orto Botanico di Palermo, scelti come scenari suggestivi delle performance teatrali e musicali, lasceranno nella mente e nell’anima degli spettatori quella traccia di mediterraneità che è l’essenza della nostra terra”.
«Il Teatro Biondo – afferma il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando – riscopre la sua… “vocazione” come Teatro della città e nella città. Lo fa nello spazio, con una stagione che esce fuori le mura del Teatro per valorizzare e far ri-scoprire luoghi noti e meno noti, piccoli gioielli della nostra città, in centro come in periferia. Lo fa nel tempo, ripercorrendo e narrando in modo non retorico momenti tragici della nostra storia e momenti della nostra contemporaneità e della cronaca, facendone punto di partenza per una riflessione sul futuro, non solo sul futuro di Palermo ma sul nostro futuro di esseri umani e di comunità umana. Lo fa nel linguaggio, artistico e non, facendosi strumento di conoscenza, di arricchimento, di promozione di incontro fra culture diverse. Lo fa infine con le persone, con i palermitani di nascita e quelli per scelta, lo fa con chi palermitano o palermitana non è, ma a Palermo può trovare spazio di espressione in una comunità culturalmente viva e ricca. Ovviamente un ringraziamento va a Pamela Villoresi, ma prima ancora che a lei, a tutti coloro che nel Teatro Biondo, come teatro della città e nella città, credono e per cui si impegnano».
«Questa iniziativa, che ci vede protagonisti con il Teatro Biondo, conferma sempre più quanto Palermo sia una Città Universitaria – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari – L’Università dialoga, possiamo dire per “vocazione” riprendendo il tema di questa stagione teatrale, con le altre Istituzioni cittadine per aprire le sue porte alla comunità ospitando in alcune delle sue più antiche ed importanti sedi la Stagione estiva del Teatro Biondo con le sue opere teatrali e musicali di assoluto pregio».
«Nello specifico – continua il Rettore – gli spettacoli si terranno all’Orto Botanico, fiore all’occhiello del Sistema Museale di Ateneo, che conferma la sua stagione di rinascita, testimoniata anche dal vertiginoso aumento degli ingressi di pubblico registrato nell’ultimo triennio e al Complesso Monumentale di Sant’Antonino, il cui restauro volge al completamento, in modo da fare scoprire alla città un importante sito storico attualmente ancora non molto conosciuto. Nel collaborare all’organizzazione di questa stagione teatrale abbiamo voluto rivolgere una particolare attenzione alla comunità universitaria, per cui sono previste riduzioni per l’acquisto dei biglietti di ingresso agli spettacoli, e in special modo ai nostri studenti che possono usufruire degli sconti più vantaggiosi. Ci auguriamo – conclude il Rettore – che l’entusiasmo condiviso in questo progetto con il Teatro Biondo possa diventare un esempio di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale palermitano in una virtuosa collaborazione tra istituzioni».
La stagione estiva del Biondo, realizzata con la collaborazione dell’Università di Palermo e il contributo della Regione Sicilia e del Comune di Palermo, prevede dieci appuntamenti tra teatro, danza, musica e incontri, distribuiti in tre spazi diversi della città: l’Orto Botanico, il Castello di Maredolce e il Chiostro della Chiesa di Sant’Antonino, aperto per l’occasione alla fruizione pubblica.
I biglietti dei singoli spettacoli costano dai 10 ai 25 euro, sono previste riduzioni per gli studenti universitari; prevendite al Botteghino del Teatro (via Roma 258) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00, su www.vivaticket.it e negli spazi del Festival prima degli spettacoli a partire dalle 19.30.
Grazie a un accordo di collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo, gli abbonati del Massimo hanno diritto a una riduzione sull’acquisto dei biglietti.
La rassegna prenderà il via proprio al Chiostro di Sant’Antonino, dove il 19 luglio, in occasione dell’anniversario della strage di via d’Amelio, debutterà il terzo atto di In mio onore di Elisa Parrinello, un’opera metaforica che attraverso i linguaggi del teatro, della musica e della danza mette in scena il conflitto tra bene e male, lanciando un messaggio di pace, civiltà e coraggio.
Interpretato dalla Compagnia S’Kalsa, la Compagnia di Folleria e gli allievi dei laboratori teatrali Ditirammu Lab, con la partecipazione di Stefania Blandeburgo, lo spettacolo rende omaggio al giudice Paolo Borsellino, agli agenti della sua scorta e a tutte le vittime della mafia.
Il 20 luglio, nello stesso spazio, andrà in scena Extra Moenia, il saggio di fine corso degli allievi della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo diretta da Emma Dante, realizzato con la collaborazione di Sandro Maria Campagna e Carmine Maringola. I giovani interpreti – Giulia Bellanca, Costantino Buttitta, Martina Caracappa, Chiara Chiurazzi, Martina Consolo, Danilo De Luca, Adriano Di Carlo, Valentina Gheza, Cristian Greco, Federica Greco, Paola Gullo, Giuseppe Lino, Beatrice Raccanello, Francesco Raffaele, Valter Sarzi Sartori, Calogero Scalici, Maria Sgro, Gianluca Spaziani, Nancy Trabona – descrivono i momenti di una giornata qualunque: ci si sveglia, ci si prepara e si esce di casa per affrontare il mondo.
Le relazioni, gli incontri, gli scontri, il lavoro, le frustrazioni, la competizione, le soddisfazioni e i fallimenti sono alcuni dei tasselli che formano il frenetico mosaico delle nostre giornate. In un crescendo che ha i ritmi della tarantella, i giovani attori si ritrovano alla fine della giornata stressati e frustrati. Ma la performance è anche un modo per gettare la maschera e spogliarsi degli abiti che ci obbligano a ricoprire un ruolo sociale; si danza per liberarsi di ogni fardello in un rituale condiviso, liberatorio e potente.
Il 21 luglio ci si sposta al Castello di Maredolce per uno spettacolo di teatro e musica dedicato alla vocazione del volo: Icaro di Stefano Pirandello, adattato per la scena da Sarah Zappulla Muscarà. Mario Incudine ne è regista, interprete e autore delle musiche. In scena, al suo fianco: Antonio Vasta, Manfredi Tumminello, Antonio Putzu, Giorgio Rizzo.
I versi di Stefano Pirandello, che già nei primi del Novecento l’autore avrebbe desiderato accompagnare con la musica, sono avvolti, come in una danza disciolta nell’universo, dalle musiche di Incudine. Icaro è uno spettacolo di teatro-canzone che stravolge i canoni tradizionali, nel quale la musica diventa drammaturgia e prende il posto della parola, dando vita ad una dimensione intima ed epica.
Il 22 luglio, all’Orto Botanico di Palermo, il teologo Paolo Gamberini e il filosofo Vito Mancuso si confronteranno sul tema delle Vocazioni; conduce la serata la giornalista Fernanda Di Monte, religiosa delle Figlie di San Paolo.
L’indomani, si torna al Castello di Maredolce per Francesco e il Sultano di Giampiero Pizzol e Otello Cenci. Diretto da Otello Cenci e interpretato da Mirna Kassis, Valeria Khadija Collina e Fabio Mina, lo spettacolo racconta l’incredibile impresa di San Francesco, che nel 1219, nel pieno di un cruento conflitto tra l’Occidente e l’Islam, attraversò il mare, superò la prima linea del fronte e si presentò come ambasciatore di pace al potente sultano d’Egitto e Siria, Malik al Kamil. Francesco e il Sultano è il racconto in parole, musica e canto di questo incontro cruciale avvenuto 800 anni fa in Egitto, a Damietta, una città che si affaccia sul Mar Mediterraneo nel delta del Nilo.
Due grandi uomini, figli di popoli in lotta tra loro e fedeli a un Dio chiamato in maniera differente, trovano le parole per raccontarsi e il desiderio di ascoltare. Un evento storico che offre l’opportunità a due donne del nostro tempo, una siriana e l’altra italiana, di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi con i fatti di allora. Un incontro che oggi, come allora, apparentemente non cambia le sorti del mondo, ma che costruisce un piccolo, solido, ponte fra due culture diverse.
Il 24 luglio il palcoscenico del Chiostro di Sant’Antonino accoglierà la danza di Virgilio Sieni, la cui compagnia proporrà Bach Duet sulle Suites per violoncello solo di Bach eseguite dal vivo da Lavinia Scarpelli. Una raffinatissima architettura di gesti – interpretata da Noemi Biancotti, Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Linda Pierucci – che sembra una liturgia, una riflessione sull’abitare il mondo.
Sempre al Chiostro di Sant’Antonino, il 25 luglio, Pamela Volloresi, insieme al pianista Danilo Rea, interpreterà Terra di Valeria Moretti. Un concerto per voce recitante e pianoforte, un inno alla vita dedicato alla figura della Terra Madre, di cui tutti siamo temporanei ospiti. Leggenda, antropologia, esoterismo e letteratura si intrecciano in una confessione la cui essenza trova nel Mito la sua ragione di essere. Un continuo fantasioso rimando alle tante figure di dee misteriose, miracolose e sapienti oltre che minacciose, dove il Bello e il Temibile si sfidano in un eterno duello, per raccontare l’imprevedibilità del suo nucleo originario e primordiale, del suo fuoco sotterraneo.
Tre straordinari concerti completano il programma estivo del Biondo: il 26 luglio, nel Castello di Maredolce, l’ensemble di Pejman Tadayon, uno dei più importanti esponenti di musica persiana e sufi, proporrà Musica sacra sulla via della seta. Al centro del programma, un ricco ed inconsueto repertorio che racconta l’incontro e le relazioni tra popoli e viaggiatori, attraverso le vie della seta e della storia, alla ricerca delle radici comuni e dei legami sorprendenti tra le tradizioni musicali occidentale e orientale e tra musica sacra, colta e popolare: dai canti sufi, persiani, indiani e arabi dell’età classica alle sonorità mediterranee, dai canti della tradizione medievale dei pellegrini europei a quella sefardita ed arabo-andalusa.
L’indomani, al Chiostro di Sant’Antonino, sarà la volta di Mediterranean Blues, con un ensemble misto di musicisti africani e italiani guidato da Baba Sissoko.
Sissoko è un musicista maliano griot, uno dei maggiori esponenti di musica etnica e jazz, da anni impegnato nella diffusione della tradizione musicale del Mali in ambito internazionale.Il concerto è una sorta di viaggio nei pensieri e nei sentimenti, ma è anche un viaggio di persone che, pur provenendo da contesti sociali e culturali diversi, sono accomunate dall’amore verso la musica e dalla convinzione che niente sia più efficace delle note musicali per diffondere e condividere dei messaggi.
Infine, il 28 luglio, lo stesso palco di Sant’Antonino ospiterà Teresa De Sio nell’unica tappa siciliana del suo Puro desiderio tour, che vede la cantautrice impegnata alla voce e alla chitarra, Francesco Santalucia al pianoforte e alle percussioni, Pasquale Angelini alla batteria, Vittorio Longobardi al basso e contrabbasso, Antonio Ragosta alle chitarre, Marco “Bartok” Bartoccioni alle steel guitar e pedal steel, Giovanni Astorino al violoncello. Puro desiderio è il nuovo disco di Teresa De Sio, un album che segna il passaggio in una nuova era di una delle cantautrici più importanti della musica italiana. «In questo disco – spiega De Sio – ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare, sulla mia/nostra capacità di desiderare».
Il concerto è un mix di ritmi acustici che a tratti sfiorano l’elettronica; le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici e chitarre steel; il suono analogico, profondo e caldo, spazia in universi musicali diversi, dal rock al pop d’autore, diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi.