Una gru dello stabilimento Arcelor Mittal di Taranto è caduta, nel tardo pomeriggio di mercoledì, a causa delle forti raffiche di vento. Il mezzo, operante sul quarto sporgente, è precipitato in mare e un operaio risulta disperso. Sono stati immediatamente attivati i soccorsi. Lo rende noto l’azienda.
Intorno alle 19:30 di ieri sulla città si è abbattuto improvvisamente quello che in molti hanno definito come un vero e proprio tornado. In quel momento si è verificato l’incidente. Secondo quanto si è appreso, l’operaio disperso si trovava nell’abitacolo della gru sul quarto sporgente dello stabilimento nel’area portuale ed era da solo. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco, sommozzatori, polizia e mezzi e personale della capitaneria di Porto.
“È passato solo un giorno dall’incontro con il ministro Di Maio, al quale abbiamo denunciato la gravissima situazione dello stabilimento di Taranto e oggi piangiamo un altro giovane dipendente ucciso sul lavoro nello stabilimento tarantino. E accade esattamente nella stessa postazione, una gru, che nel 2012 aveva ucciso un altro lavoratore. La gru è stata ricostruita ma con le medesime gravi mancanze di quella precipitata in mare nel 2012. E oggi ha ucciso Mimmo Massaro”. Lo afferma in una nota Sergio Bellavita per l’Usb secondo cui “la fabbrica è da chiudere, è chiusa da oggi. Siamo vicino ai familiari e ai cari del lavoratore ucciso, chiamiamo i lavoratori e la città ad una mobilitazione straordinaria. Liberiamo Taranto dai veleni. Chiudiamo lo stabilimento ex Ilva”.
La stessa tragedia, infatti, si è verificata nel 2012. Era il 27 novembre e sempre nella stessa area dello stabilimento che all’epoca si chiamava Ilva, il passaggio di un tornado provocò il distacco della cabina di comando di una gru nella quale era al lavoro un operaio di 29 anni Francesco Zaccaria. Il giovane rimase intrappolato nella cabina finita in mare e non si salvò. Questa le raffiche di vento hanno fatto spezzare un pezzo del braccio della gru, facendo precipitare in mare l’operaio che è tuttora disperso.
“Un altro tragico incidente sul lavoro allo stabilimento ex Ilva di Taranto che poteva essere evitato. Una tromba d’aria si è abbattuta su Taranto e la cabina della gru è precipitata scaraventando in mare un lavoratore. È sconcertante che la tragedia di oggi avvenga con le stesse modalità e con la stessa gru dell’incidente mortale avvenuto nel 2012“. Lo dichiara in una nota, Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil. “Naturalmente – riporta Ansa – la magistratura accerterà le responsabilità penali dell’incidente di oggi, ma non ci spieghiamo come si possa lavorare con l’allerta meteo a 40 metri di altezza. La Fiom sta decidendo in queste ore, insieme alle altre organizzazioni sindacali, le iniziative da intraprendere”.