Dopo il precedente della Sea Watch, anche la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea-Eye ora sfida il governo, che venerdì attraverso le parole di Matteo Salvini aveva vietato l’accesso all’imbarcazione nei porti italiani.
Una motovedetta della Guardia di Finanza ha notificato al comandante della Alan Kurdi il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane. Lo riferiscono fonti del Viminale.
Migranti, la nave Alan Kurdi si dirige verso Lampedusa
“Dopo aver salvato 65 naufraghi navighiamo ora verso Lampedusa”. Lo scrive in un post su Facebook la ong Sea-Eye sulla situazione della nave Alan Kurdi. “Non ci facciamo intimidire da un ministro dell‘interno, piuttosto ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino – conclude Sea Eye – La legge del mare dovrebbe essere applicata sempre, anche se un rappresentante del governo si rifiuta di seguirla”.
Dopo il caso Sea Watch 3, altre due imbarcazioni delle Ong con a bordo migranti salvati al largo della Libia si trovano in mezzo al mare dopo aver individuato Lampedusa come porto più vicino e sicuro.
Intanto rimane al largo di Lampedusa il veliero Alex, con a bordo 54 migranti, della ong Mediterranea: anche qui è in atto un vero e proprio braccio di ferro tra l’organizzazione non governativa e l’esecutivo.
With 65 rescued persons on board we are now on our way to Lampedusa.
We are not intimidated by a Minister of Interior but instead head towards the nearest port of safety.
The law of the sea applies, even when some government representatives refuse to believe that.#AlanKurdi pic.twitter.com/blVAtWeVnJ
— sea-eye (@seaeyeorg) 5 luglio 2019
Foto da Twitter.