È durata circa tre ore l’udienza di convalida dell’arresto della comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete. Il gip di Agrigento Alessandra Vella si è riservata di decidere oggi. Intanto per la capitana Carola restano gli arresti domiciliari.
“Non era mia intenzione colpire la motovedetta della Guardia di finanza. Ero certa che si spostasse”, ha sostenuto la comandante davanti al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia al Tribunale di Agrigento. Rackete ha risposto alle domande del giudice chiarendo i contorni di quanto accaduto la notte tra venerdì e sabato al porto di Lampedusa con l’imbarcazione con a bordo i migranti che ha speronato la motovedetta delle fiamme gialle.
Per il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, la comandante tedesca “non ha agito in uno stato di necessità perché la Sea Watch aveva ricevuto assistenza medica ed era in continuo contatto con le autorità marittime e militari per ogni tipo di assistenza”. La manovra della Rackete è stata definita “azzardata”.
“È stato un fatto condotto con coscienza e volontà“, ha aggiunto Patronaggio. “Cosa diversa – ha aggiunto Patronaggio in conferenza stampa – è la valutazione dello stato di necessità in relazione al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per cui si procede separatamente”.
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