I 40 migranti della nave Sea Watch sono sbarcati a Lampedusa. La ong è entrata nella notte nel porto dell’isola. La comandante Carola Rackete ha deciso di procedere nonostante la mancanza di autorizzazioni da parte delle autorità. Come riporta Ansa.it, la nave è rimasta per qualche minuto all’esterno del porto, bloccata da una motovedetta della Gdf, e si è poi diretta verso la banchina, dove ha attraccato. “Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto”, aveva scritto la ong su Twitter.
Dopo l’attracco al porto, i militari della Guardia di Finanza sono saliti a bordo della nave ed hanno prelevato la comandante, che è stata portata in caserma. Secondo quanto si è appreso, Rackete è ora in stato di arresto per violazione dell’Articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra, un reato che prevede una pena dai tre ai 10 anni di reclusione. Dopo qualche ora è iniziato lo sbarco dei 40 migranti. Successivamente la nave è stata posta sotto sequestro dalla Gdf ed allontanata in rada.
Sbarcano i migranti della Sea Watch
Prima di sbarcare dalla nave i migranti hanno salutato e abbracciato i volontari della ong che in queste due settimane li hanno assistiti. Non sono però mancati attimi di tensione al porto quando i sostenitori della ong hanno applaudito la scelta della comandante, mentre un gruppo di lampedusani ha urlato e inveito contro i volontari della Sea Watch. “È una vergogna – ha urlato l’ex vicesindaco Maraventano rivolta verso la nave -. Qui non si può venire a fare quello che si vuole, non venite nelle nostra isola se no succede il finimondo”. E poi, “fate scendere i profughi – ha aggiunto rivolgendosi alle forze dell’ordine – e arrestateli tutti”.
🔴 La #SeaWatch3 ha attraccato. pic.twitter.com/7cQ5dvxHQy
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 29 giugno 2019
All’ex vicesindaco ha però risposto l’ex sindaco Giusi Nicolini: “Che vuoi tu, chi sei tu per decidere chi deve venire e chi no”. Prima di attraccare, una motovedetta della Guardia di Finanza ha tentato più volte di impedire l’ormeggio fino a quando si è dovuta sfilare per non rimanere incastrata fra la Sea Watch e la banchina. “Non avevamo scelta, al comandante, iscritto nel registro degli indagati, non è stata data nessuna soluzione di fronte a uno stato di necessità dichiarato trentasei ore fa e quindi era sua responsabilità portare queste persone in salvo”, ha dichiarato la portavoce della Sea Watch, Giorgia Linardi. “La violazione – ha aggiunto Linardi – è stata non del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni”.
Le reazioni della politica
Sulla Sea Watch “il comportamento del governo olandese é disgustoso, se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del governo olandese, senza avere uno straccio di risposta”, aveva detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ad Un giorno da Pecora su Rai Radio1. “Non ho letto i suoi commenti, non ho tempo. Ho 40 persone, più 20 di equipaggio, quindi 60 persone di cui occuparmi. Mi tengono occupata giorno e notte. Salvini si metta in fila“, aveva poi replicato la capitana della Sea Watch3, durante una diretta Skype. A Lampedusa è inoltre in arrivo il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella che nel pomeriggio dovrebbe interrogare la comandante.
Foto e video da Twitter.