“Basta, entriamo. Non per provocazione ma per necessità, per responsabilità”. Cosi’ su Twitter la Ong Sea Watch, alla luce della decisione della comandante della nave Carola Rackete di entrare in acque territoriali italiane e dirigersi a Lampedusa per sbarcare i 42 naufraghi a bordo, che sono allo stremo.
“I confini di uno Stato sono sacri e come ministro devo difendere la sicurezza dei cittadini. Chi si ne frega ne paga le conseguenze, non solo questa sbruffoncella della comandante che fa politica sulla pelle di qualche decina di immigrati per dimostrare chissà cosa. Non sbarca nessuno a meno che qualcuno non si faccia carico di portare ad Amsterdam, Berlino o Bruxelles queste persone. Mi sono rotto le palle che l’Italia sia trattata da alcuni organismi e altri Paesi come un paese di serie B”.
Salvini aggiunge: “Se in Europa esiste qualcuno ora li dimostri, se c’è governo ad Amsterdam con un po’ di dignità lo dimostri Il comandante ha deciso di entrare a Lampedusa? Sappia che l’autorizzazione allo sbarco non c’è, schiero la forza pubblica, il diritto alla difesa dei nostri confini è sacra. “Chiamo adesso il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri perché non esiste che ci siano paesi europei che se ne fottono di quello che fanno navi che battono bandiera del loro paese, un comportamento indegno e l’Ue sull’immigrazione e’ assente”, ha concluso Salvini.