È passato un anno dalla disavventura in Thailandia dei 12 baby calciatori. I ragazzini, infatti, insieme al loro allenatore, sono rimasti intrappolati per 18 giorni in una grotta di di Tham Luang. La loro storia e le difficili operazioni di salvataggio hanno tenuto con il fiato sospeso la popolazione mondiale.
I 12 giovani calciatori rimasti bloccati per più di due settimane in una grotta in Thailandia assieme al loro allenatore, hanno tenuto oggi una conferenza stampa in occasione del primo anniversario dalla loro disavventure.
Non appaiono spesso in pubblico. Stamattina però, i ragazzi e il coach, oltre alla conferenza stampa hanno anche partecipato ad una cerimonia buddista. Il loro sogno più grande è sempre stato quello di diventare calciatori professionisti. Alcuni di loro hanno confermato questo desiderio, parlando con i giornalisti. Altri, invece, hanno confessato di voler seguire le orme dei navy seal che li hanno tirati fuori dalla grotta.
I giovanissimi calciatori salvati dopo essere stati intrappolati per 18 giorni non sono stati in grado di rispondere all’invito della Fifa di andare in Russia per partecipare alla finale dei Mondiali in programma per 15 luglio 2018 perché dovevano rimanere in ospedale. Lo hanno detto i medici che li hanno presi in cura.
Intanto qualche mese fa è stato annunciato che la storia diventerà una miniserie televisiva. Il colosso dello streaming Netflix e la Sk Global Entertainment hanno già firmato un accordo ma i dettagli finanziari non sono stati rivelati. In precedenza era emerso che i ragazzi avrebbero ottenuto 94 mila dollari ciascuno per i diritti.
I Navy Seal thailandesi hanno celebrato il doppio successo del blitz sulla loro pagine Facebook, stilando una lista che va dal “cinghialotto numero 1”, al “cinghialotto numero 8” con la sintesi numerica del loro temporaneo trionfo: “2 giorni, 8 cinghialotti”, e chiudendo il messaggio con un “Urrà!”.