La Sea Watch 3, secondo quanto si apprende, ha inviato una richiesta di “misure provvisorie” alla Corte di Strasburgo per chiedere all’Italia di consentire lo sbarco dei migranti. La Corte ha rivolto una serie di domande sia alla Sea Watch 3 che al governo italiano.
La Sea Watch chiede l’intervento della Corte di Strasburgo
Questi ultimi dovranno rispondere entro oggi pomeriggio. La Corte in base ai suoi regolamenti può chiedere all’Italia di adottare quelle che vengono definite “misure urgenti” e che “servono ad impedire serie e irrimediabili violazioni dei diritti umani“.
“Rispetto alla notizia del ricorso urgente alla Corte dei diritti umani che non è stata diffusa da Sea Watch, commentiamo dicendo che effettivamente è stato fatto un ricorso non dall’organizzazione ma dai singoli individui presenti a bordo che hanno il diritto di adire i propri diritti umani alla corte europea”. Lo ha affermato in un video Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch.
La disponibilità di Torino
“La Diocesi di Torino è disponibile ad accogliere senza oneri per lo Stato i migranti della Seawatch“. Così l’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia, al termine della messa San Giovanni, patrono della città.
“Rivolgo una preghiera speciale a San Giovanni, che ha sempre difeso i poveri – ha aggiunto -. Chiedo a lui di dare una mano per risolvere il problema che stanno vivendo le persone a bordo della SeaWatch. Per essere concreti la Chiesa di Torino è disponibile ad accogliere questi fratelli e sorelle”.