“Il Mediterraneo è da sempre luogo di transiti, di scambi, e talvolta anche di conflitti. Questo luogo oggi ci pone una serie di questioni, spesso drammatiche. Esse si possono tradurre in alcune domande che ci siamo posti nell’incontro interreligioso di Abu Dhabi: come custodirci a vicenda nell’unica famiglia umana? Come alimentare una convivenza tollerante e pacifica che si traduca in fraternità autentica? Come far prevalere nelle nostre comunità l’accoglienza dell’altro e di chi è diverso da noi perché appartiene a una tradizione religiosa e culturale diversa dalla nostra? Come le religioni possono essere vie di fratellanza anziché muri di separazione?”. Così Papa Francesco a Napoli, in occasione del Convegno sul tema: “La teologia dopo Veritatis gaudium nel contesto del Mediterraneo”, nella sede della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale.
“Il Mediterraneo – ha continuato il Pontefice – è matrice storica, geografica e culturale dell’accoglienza kerygmatica praticata con il dialogo e con la misericordia. Nel corso di questo Convegno – spiega – sono state analizzate contraddizioni e difficoltà nello spazio del Mediterraneo, e poi vi siete interrogati sulle soluzioni migliori. A questo proposito, vi chiedete quale teologia sia adeguata al contesto in cui vivete e operate. Direi una teologia dell’accoglienza e sviluppare un dialogo autentico e sincero con le istituzioni sociali e civili, con i centri universitari e di ricerca, con i leader religiosi e con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per la costruzione nella pace di una società inclusiva e fraterna e per la custodia del creato”.
(ITALPRESS).