I giovani di oggi sono sempre più esperti di cucina. Il merito è tutto del web e del cibo a domicilio, pratica sempre più diffusa. Tramite la rete e il food delivery, infatti, è facile reperire piatti tipici locali o pietanze esotiche. Per non parlare di tutte le informazioni utili e veloci a portata di click.
Oltre alla realizzazione di piatti e ricette, i giovani sono sempre più interessati alla sostenibilità produttiva di un’azienda o di una preparazione gastronomica. Si spazia tra localismi degli artigiani del gusto e sapori esotici da consumare tra le mura domestiche. Anche tutte queste informazioni sono facilmente reperibili sul web. A questo deve sicuramente aggiungersi il proliferare di programmi televisivi incentrati sulla cucina e spesso condotti da chef.
Le abitudini di consumo della “Masterchef generation” sono state al centro del convegno “Il futuro del cibo”, nel corso dell’assemblea di Unione Italiana Food. Tra i partecipanti anche il presidente Marco Lavazza e il vicepresidente Paolo Barilla.
“C’è una maggiore curiosità – ha sottolineato Marco Lavazza, Presidente di Unione Italiana Food, secondo quanto riporta Ansa – da parte del consumatore che vuole essere informato e le aziende hanno il dovere e la responsabilità di farlo. Sono diversi i modelli di approccio al cibo, i ritmi di vita sono cambiati, con esigenze profondamente diverse rispetto al passato e la richiesta di una maggiore facilità di conservazione e disponibilità nel momento del consumo. In tutto questo il digitale sarà sempre più centrale e le aziende dell’agroalimentare ne sono coscienti. Continuiamo a investire nell’innovazione, la sola risorsa in grado di intercettare le nuove tendenze e tradurle in concreto”.
La ricerca e l’innovazione sono i punti cardine degli investimenti. Le aziende del comparto alimentare, infatti, mirano ad andare incontro a queste nuove tendenze. La tematica che sembra stare maggiormente a cuore è quella della sostenibilità. In questo campo, le aziende stanno dimostrando di voler modificare radicalmente il proprio modo di scegliere le materie prime e i sistemi di lavorazione dei loro prodotti.
“Le nuove generazioni – ha osservato il vice presidente dell’Associazione, Paolo Barilla – si dimostrano sì volenterose nel desiderio di cambiare le proprie abitudini in modo più sostenibile e favorevole all’ambiente, ma nella sostanza non sono consapevoli di quali debbano realmente essere gli obiettivi né che il loro raggiungimento passi anche dall’adozione di un sistema alimentare sostenibile. Ecco perché molto c’è ancora da fare per diffondere una consapevolezza corretta su questi temi”.