Il Cinema America diventa causa di una nuova aggressione a Roma. Questa volta la vittima è l’ex compagna del presidente del “Piccolo America”, Valerio Carocci.
La donna è stata picchiata nella notte, vicino a piazza San Cosimato. Sulla vicenda indaga la Digos impegnata già, con i carabinieri, nell’inchiesta sull’altra aggressione avvenuta sabato ai danni di quattro giovani con la maglia del Cinema America.
Una nuova aggressione ha preso di mira i ragazzi del Cinema America, l’associazione che ha riportato il cinema in piazza a Roma. Vittima l’ex compagna del presidente di “Piccolo America”, Valerio Carocci.
Di Maio: “Aggressione assurda, condanna netta”
Ferma la condanna dell’episodio da parte del vicepremier Luigi Di Maio. “Oggi – ha scritto su Twitter – un’altra aggressione ai ragazzi del #CinemaAmerica. A una donna, ‘colpevole’ solo di indossare una maglietta. E’ assurdo. Aspettiamo l’esito delle indagini ma, a prescindere dal caso in sé, ogni forma di violenza fisica o verbale va condannata senza esitazioni”.
Oggi un’altra aggressione ai ragazzi del #CinemaAmerica. A una donna, “colpevole” solo di indossare una maglietta. È assurdo. Aspettiamo l’esito delle indagini ma, a prescindere dal caso in sé, ogni forma di violenza fisica o verbale va condannata senza esitazioni.
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 19 giugno 2019
Le indagini della Digos
Intanto la Digos di Roma ha identificato e denunciato 4 degli autori dell’aggressione del 16 giugno ai danni dei giovani dell’Associazione ‘Cinema America’.
La Questura “ha attivato adeguate misure di vigilanza in tutta l’area interessata dagli eventi dell’associazione ‘Piccolo America’, tese ad assicurare – si legge in una nota – che le attività culturali e ricreative si svolgano in assoluta serenità”.
I volti ripresi dalle telecamere di videosorveglianza non erano quelli conosciuti. Così la Digos ha proceduto con vecchi metodi. Partendo dai nomi a loro noti, tramite i social, gli agenti sono andati a caccia di tracce. Una volta individuato uno degli autori, si è poi ricostruito il gruppo con match ininterrotti tra le foto di Facebook e i frame delle riprese della videosorveglianza che inizialmente sembravano non dare i risultati sperati.
Le perquisizioni realizzate dalla Digos nelle loro abitazioni hanno consentito di trovare gli indumenti utilizzati durante la notte del 16 giugno e una serie di segni distintivi, emblematici dell’appartenenza dei soggetti agli ambienti della destra. Sequestrati anche i cellulari per esaminare tutte le conversazioni, contemporanee e successive all’aggressione, mentre si continua a indagare a caccia degli altri responsabili.
Identificati i primi aggressori
Sono quattro gli autori della prima aggressione identificati dalla Digos. Il più grande dei quattro, 37enne parrucchiere in zona Casalotti, la sera dell’aggressione era a Trastevere per festeggiare il suo addio al celibato. Secondo le indagini sarebbe stato proprio lui a fomentare la violenza.
C’è un poi un 23enne militante del Blocco Studentesco già noto per danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Il 23enne avrebbe sferrato la testata al giovane David Habib.
A colpire con una bottiglia Valerio Colantoni un altro coetaneo. Anche lui con numerosi precedenti e sottoposto a Daspo.
I 4, secondo quanto si apprende dagli investigatori, sarebbero tutti di Blocco Studentesco e CasaPound. Tra loro anche un altro 23enne già noto per lesioni e violenza privata.