Started from the bottom now we here. Dove per here si intende il tetto del mondo. Drake sarebbe (ed è, basta vederlo a bordo campo) orgogliosissimo dei suoi Toronto Raptors, che nella notte italiana hanno conquistato il loro primo titolo NBA. Decisiva la gara-6 sul parquet dei Golden State Warriors, nell’ultima partita giocata all’Oracle Arena di Oakland prima del trasferimento a San Francisco dei Dubs.
Un successo storico, che porta la firma di Masai Ujiri, l’uomo che ha avuto il coraggio di cambiare. Lo scorso anno, dopo l’ennesima eliminazione ai playoff contro LeBron, il GM ha esonerato coach Casey, che aveva guidato la franchigia alla rinascita, affidando il futuro della squadra a Nick Nurse. Rivoluzione anche nel roster, con gli arrivi di Kawhi Leonard e Danny Green e l’addio del franchise player DeRozan.
Un rischio che, però, è stato ampiamente ripagato. Nurse si è preso il titolo NBA e Leonard è risultato dominante in tutti i playoff, conquistandosi il trofeo personale di MVP delle Finals, per la seconda volta in carriera dopo quello del 2014 con la canotta degli Spurs. Toronto può cominciare la sua festa, per la prima volta nella storia dei canadesi.
Tante lacrime, invece, in casa Warriors. Dopo il grave infortunio di Kevin Durant in gara-5, stanotte è arrivata anche la rottura del crociato per Klay Thompson, un guaio che getta ombre sul futuro dei californiani.