“Oggi firmo la direttiva che revoca incentivi all’azienda per 15 milioni di euro. Whirlpool che oggi dice di voler chiudere lo stabilimento di Napoli non ha tenuto fede ai patti. Vediamo se così torna a più miti consigli visto che mercoledì abbiamo un incontro”. Queste le parole del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, in un’intervista a Rtl 102.5.
Whirpool: “L’azienda non ha mai disdetto l’accordo”
Non tarda ad arrivare la replica dell’azienda che afferma di prendere atto “con rammarico” della dichiarazione del ministro “di voler revocare gli incentivi concessi e di bloccare il pagamento su quelli richiesti, pur non avendo l’Azienda mai proceduto ad alcuna disdetta dell’accordo siglato“.
“In linea con il Piano Industriale firmato lo scorso ottobre, l’Azienda non intende procedere alla chiusura del sito di Napoli, ma è impegnata a trovare una soluzione che garantisca la continuità industriale e i massimi livelli occupazionali del sito”, ribadisce il gruppo nella nota riportata da Adnkronos. “riconfermando la centralità dell’Italia e la volontà di continuare a lavorare con tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione condivisa”.
Di Maio: “Nessuno mi metterà contro il premier”
Nell’intervista a Rtl Di Maio torna a parlare anche del vertice di ieri sera a Palazzo Chigi. Dopo la riunione “c’è tregua” ma “per lavorare per gli italiani, non c’è tregua se si decide di continuare a vivacchiare” mette in chiaro, confermando che l’incontro “è andato bene. Ci siamo dati degli obiettivi che sono la riduzione delle tasse e il salario minimo”.
E avverte: “Nessuno riuscirà mai a mettermi contro il presidente del Consiglio che ha sempre portato avanti le battaglie alla Commissione europea. Non mi interessa andare allo scontro”. “Per me – ribadisce il vicepremier – di manovra correttive non se ne deve neanche parlare”.
“Noi – scandisce Di Maio a proposito del negoziato con l’Ue e il rischio di procedura d’infrazione – dobbiamo essere forti delle nostre convinzioni, siamo un Paese che può pretendere più rispetto in Europa. L’obiettivo è di fare una legge di bilancio, a dicembre, che sia in grado di aumentare gli stipendi e abbassare le tasse. L’obiettivo non è andare contro l’Ue, ci vuole un dialogo, e posizioni forti. Per noi di manovrina non si deve nemmeno parlare“.
Per quanto riguarda i minibot, “l’obiettivo è ripagare le aziende che hanno crediti con la Pubblica amministrazione, che poi si chiamino minibot o miniLuigi non cambia niente. L’importante è che si paghino i soldi che le aziende devono avere dallo Stato e che non stanno avendo”.
Poi il M5S. “Il Movimento così com’è, così come non è strutturato e organizzato, non può andare avanti, serve un radicale cambiamento alla sua struttura organizzativa – sottolinea – Non è più rinviabile il processo di riorganizzazione interna”. “E’ bello dire: decide il capo politico. Ma quando le cose non vanno bene, l’unico destinatario” delle critiche “sono io”, lamenta il vicepremier.
“Sono 6 anni che è sempre colpa di Di Maio… La prendo con filosofia, ora serve un radicale cambiamento all’organizzazione del Movimento“. “Dobbiamo avere referenti regionali e nazionali per temi che cominciano a far funzionare meglio il Movimento sul territorio e soprattuto con gente che si prende responsabilità” aggiunge Di Maio, anche perché “io sono sempre disponibile a prendermi tutte le responsabilità ma adesso anche basta”.