Ventitre migranti sono da poco giunti a Lampedusa su una barca in legno, partita dalla Libia. L’imbarcazione è arrivata in porto “scortata” da una motovedetta della Guardia Costiera. Gli extracomunitari – tra loro 7 donne e un bambino di 7 mesi – sono ivoriani e senegalesi.
Nelle scorse ore la nave commerciale Asso 25, con 62 migranti a bordo, era arrivata nel porto di Pozzallo (Sicilia). Sul pattugliatore è salito il medico marittimo per il primo controllo. I migranti verranno trasferiti nell’hotspot locale, che riapre dopo 5 mesi di chiusura, data dell’ultimo sbarco. “Un anno dopo l’annuncio del Viminale, i porti sono aperti – ha commentato la Ong Sea Watch -. È un importante atto di responsabilità delle autorità italiana”.
“Secondo diverse fonti, Asso 25 ha eseguito un’operazione di salvataggio per una barca che ci aveva chiamato in precedenza”, scriveva sui social il servizio di linea telefonica diretta d’allarme per persone in difficoltà in mare. Per la stessa fonte i migranti avrebbero passato una notte alla deriva in acque di ricerca e soccorso (sar) maltesi senza che La Valletta sia intervenuta, seppur informata. Prima di virare per Pozzallo, il rimorchiatore era diretto a Lampedusa ma nella notte vi è stata la scelta di farlo dirigere verso il porto ragusano.
I 62 migranti a bordo del rimorchiatore Asso 25 “verranno ospitati in strutture della Cei”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ringrazia i vescovi “per la disponibilità a prendersi carico dell’accoglienza” di queste persone.
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