I migranti morti in mare aumentano. È l’allarme lanciato dall’Unhcr: “Da quanto le Ong hanno dovuto ridurre i salvataggi in mare, sono calati anche gli interventi ma la proporzione di morti rispetto a quelli che arrivano continua ad aumentare ed è inaccettabile”, dichiara l’Alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, al Festival dell’Economia di Trento. “Diminuire la capacità dei salvataggi in mare – riporta Tgcom – è un attentato alla cultura e alla tradizione europea”.
“Il salvataggio in mare tra tutti i gesti umanitari è forse il più esemplare”, ha sottolineato Grandi. Le Ong “svolgono un lavoro molto importante”. Poi ha evidenziato che il budget dell’Unhcr “è di circa 3,5-4 miliardi l’anno per occuparsi di 70 milioni di persone con operazioni spesso costosissime perché si svolgono in aree di conflitto”.
I migranti morti in mare aumentano
In tutto per le agenzie per gli interventi umanitari “la spesa è di circa 20-22 miliardi di euro all’anno, cifra irrisoria se paragonata a qualsiasi voce dei bilanci degli Stati, ad esempio, per le spese militari”.
“Purtroppo – ha aggiunto – l’intervento umanitario è quasi sempre una risposta al fallimento della politica. Quando un conflitto non è risolto in sede politica ha conseguenze sui civili che devono essere affrontate con risorse umanitarie fatte su base volontaria. Oggi è difficilissimo risolvere i conflitti”, perché “il Consiglio di sicurezza dell’Onu è paralizzato su quasi ogni dossier.
“La macchina della politica internazionale è inceppata, e la risposta viene quindi trasferita al comparto umanitario. Una logica estremamente complessa”.