Per il momento, cioè nei primi giorni a partire dall’inaugurazione del 31 maggio e almeno fino al 23 giugno, potrà entrare solo chi abbia già prenotato negli alberghi del parco. “Galaxy’s Edge”, la nuova maxiarea di Disneyland ad Anaheim, vicino Los Angeles (18,6 milioni di ingressi lo scorso anno), ha infatti scaldato i cuori non solo degli storici appassionati della saga di George Lucas ma anche dei “nuovi adepti” raccolti a milioni con gli ultimi capitoli, il prossimo dei quali – almeno della trilogia sequel – arriverà il 20 dicembre col nono episodio: “L’ascesa di Skywalker”.
I 113mila metri quadrati di “Galaxy’s Edge”, a cui Disney – con la divisione Imagineering – e Lucasfilms Story Group stanno lavorando da anni sotto il coordinamento di Scott Trowbridge, costituiscono un’esperienza definitiva. Addirittura “la più immersiva che abbiamo mai costruito” ha spiegato Bob Chapek, capo della divisione parchi di Disney, alla Cnn, in occasione dell’anteprima del 29 maggio con lo stesso Lucas, Harrison Ford, Mark Hamill e Billy Dee Williams. Oltre che la più grande a tema unico, per così dire. Un’esperienza in grado di traghettare i visitatori nell’amata “galassia lontana lontana” e consentire loro di concedersi uno spericolato volo sul mitico Millennium Falcon (nell’attrazione “Smugglers Run” che può ospitare in plancia di pilotaggio fino a sei persone), uno spuntino alla Cantina dell’aliena Oga Garra o un giretto sul nuovo e distante pianeta Batuu, plasmato per l’occasione ispirandosi a culture e architetture non solo della trilogia originale ma anche a metropoli come Istanbul e Gerusalemme e a paesaggi come quelli marocchini. Quasi a continuare, fuori dal grande schermo, l’espansione dell’universo immaginifico della serie evitando le più complesse scelte di Tatooine, Alderan o Naboo che forse avrebbero tolto qualcosa in termini di freschezza e originalità assolute.