Le elezioni Europee hanno visto il trionfo di Matteo Salvini che pressa su temi scottanti per il Governo. Intanto Luigi Di Maio chiede un vertice.
Salvini si scontra con il M5S: “Nessun ultimatum a Di Maio”
“No, nessun ultimatum”. Lo ha detto a Rtl 102.5 il ministro dell’Interno Matteo Salvini a cui è stato chiesto di commentare il titolo di Repubblica che dice che Salvini, dopo la vittoria alle europee ora darà “30 giorni a Di Maio”.
“Noi ci faremo trovare pronti”. Lo ha detto il ministro dell’Interno alla domanda se la Lega, dopo i risultati elettorali, si prepari a governare Roma. “Io da ministro per i romani – ha aggiunto – sto cercando di fare di tutto, mandando poliziotti, telecamere, facendo direttive. Poi il giudizio sul sindaco lo danno gli elettori quando votano”.
“Spero che non ci sia nessuno in Europa che mandi ‘letterine'”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Rtl 102.5, a proposito della lettera che la Ue sta per inviare all’Italia per il debito. “Adesso vediamo se arriva la letterina – ha detto ancora Salvini – e ci multano per i debiti del passato chiedendoci 3 miliardi. Vi pare che in un momento storico in cui c’è una disoccupazione giovanile del 50% in alcune regioni italiane, in cui dobbiamo assumere in fretta medici e infermieri, da Bruxelles qualcuno in nome di regole del passato ci chieda 3 miliardi di multa e a settembre 20 miliardi di aumento di tasse? Ogni mia energia sarà usata per cambiare queste regole vecchie e superate. Il voto di domenica è stato una sfiducia nei confronti dell’Europa fondata sui tagli. Ora, se vogliono, i leader si mettono al tavolo e mettono al centro il lavoro, il tasso di disoccupazione, l’economia reale rispetto allo spread e alla finanza”
Salvini trionfa alle Europee, Di Maio chiede un vertice
La Lega ha ottenuto il 34,33% delle preferenze, ben 2,2 milioni di voti degli italiani. Così il leader Salvini va in pressing sull’agenda del governo, a cominciare da Tav e Autonomia.
Il vero sconfitto di queste elezione è il Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto il 17,07%. “Una bella lezione”, dice Di Maio, che non si dimette e chiede a Conte un vertice di governo. Il Pd è secondo partito col 22,69% e ora pensa al rilancio dell’opposizione. Seggi al Pe anche per Fi, in calo all’8,79% e Fratelli d’Italia che vola al 6,46%. Niente quorum per +Europa, ferma al 3,09%.
Salvini attacca su temi scottanti per il governo
Salvini all’attacco su flat tax, tav e deficit. Il leader del partito che alle elezioni europee ha supertato il 34% dei voti, chiede subito di riscuotere il premio. Il grande sconfitto della competizione, Luigi Di Maio, cerca di parare i colpi, miscelando dichiarazioni di distensione ad avvertimenti. Come sul fisco, con il leader del Carroccio che mette il taglio delle tasse al primo posto, e Di Maio che risponde: “Prima facciamo il tavolo sulla flat tax e meglio è. Se ci sono i soldi facciamola”. Insomma, va bene realizzare la riforma ma prima bisogna trovare le risorse.
Tra i dossier più scottanti spicca quello sulla Tav. Il parere degli italiani in merito sembra chiaro dal risultato elettorale. Lo spiega così il vincitore Salvini: “Gli italiani, con il voto per le elezioni europee, hanno dato ”un mandato chiaro: andate e fate”.
Pronta la risposta del leader del M5S. “Non cercheremo lo scontro”, assicura Di Maio, lasciando però il dossier in mano al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Per quanto riguarda il tema dei conti pubblici, questo sarà una diretta conseguenza dei primi due. Da una parte, si chiede di escludere le spese delle infrastrutture dal deficit e, dall’altra, si vorrebbe portare avanti la battaglia per ottenere lo sforamento del tetto del 3%, che farebbe tanto comodo per attuare la riforma fiscale.
”Non siamo noi che vogliamo sforare”, premette Salvini. ”Non ho voglia di sfidare nessuno, ma non sto a impiccarmi a un parametro, un numero o una regoletta”. Sembra quasi una risposta quella che arriva da Bruxelles, forte dei risultati elettorali, e della possibilità di confermare l’attuale alleanza (con l’aggiunta di liberali o verdi). Intanto la Commissione dovrebbe inviare all’Italia una lettera per chiedere chiarimenti sui rialzi del debito. La prossima scadenza è quella del 5 giugno. La Commissione europea pubblicherà le raccomandazioni sull’Italia, con le quali potrebbe aprire una procedura alla luce delle deviazioni sui conti.
Flat tax
L’imposta sulle persone fisiche, come è scritto nel contratto di governo, sarà composta da ”aliquote fisse, con un sistema di deduzioni per garantire la progressività dell’imposta, in armonia con i principi costituzionali”. Sono previste due aliquote, al 15% e al 20% per le persone fisiche, ma anche partite iva e imprese.
Per i nuclei familiari ci sarà una deduzione fissa di 3.000 euro sulla base del reddito. Rimane inoltre confermato il principio della no tax area per evitare che l’introduzione del nuovo regime possa avere degli effetti negativi per le classi di reddito più basse.
”Una maggiore equità fiscale, dunque, a favore di tutti i contribuenti: famiglie e imprese”, si assicura nel contratto di governo. Il costo dell’operazione varia dai 60 miliardi di euro, risultato di una su delle varie e possibili ipotesi formulate dal ministero dell’Economia, a una forbice che va dai 12 ai 15 miliardi di euro, secondo le stime del governo.
Tav
I risultati elettorali parlano chiaro in merito alla Tav. Non solo in Italia ma anche in Francia. Nel vicino Paese, infatti, la vittoria di Marine Le Pen, numero uno del Rassemblement National, ”permetterà all’Europa di investire ancora più soldi sui grandi opere” a partire proprio dalla Tav, spiega Salvini.
Si potrebbe iniziare dall’approvazione di un emendamento al decreto legge Sblocca cantieri. Il documento era stato accantonato in attesa del voto ma presto entrerà nel vivo. Le commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato si troveranno sul tavolo una proposta di modifica del Carroccio, che invece Forza Italia ha annunciato di voler votare.
Qualcuno potrebbe vedere in questo passo il preludio di una nuova coalizione di governo. La proposta di modifica, nei fatti, non avrebbe un impatto pratico sulla Tav ma avrebbe un valore politico in quanto conferma la priorità dei grandi corridoi Ue.
Conti pubblici
Occhi puntanti sul debito pubblico italiano, che dovrebbe salire al 133,7% quest’anno e al 135,2% nel 2020. Una crescita quindi di piccole misure: +0,1% nel 2019 e 0,7% il prossimo anno.
Anche il deficit è in rialzo: al 2,5% nel 2019 e al 3,5% nel 2020. Per aggiustare i conti, quindi, mancherebbe uno 0,7% cioè quasi 12 miliardi. Se l’Italia ottenesse la flessibilità Ue per il crollo del Ponte Morandi e il dissesto idrogeologico, potrebbe ottenere un sconto di un paio di miliardi, dunque circa 10 mld. Se poi a questo ‘arretrato’ aggiungiamo i 23 miliardi necessari per disattivare le clausole Iva nel 2020, saliamo a 33 miliardi di manovra, escludendo il rifinanziamento del reddito di cittadinanza, ma soprattutto della misura bandiera della Lega, la Flat tax, che con Salvini adesso più che mai vorrà mettere in cima alle priorità.
Salario minimo
Il provvedimento del salario minimo è partito dall’iniziativa, non conclusa, dei 5 Stelle in merito ai rider, i ciclofattorini delle piattaforme del food delivery. La norma fisserebbe un salario minimo per tutti i lavoratori a 9 euro lordi l’ora. Da parte della Lega, però, non c’è stata approvazione. Il Carroccio infatti tende verso una legge che dia corpo alla rappresentanza sindacale ma anche a quella imprenditoriale per evitare il proliferare dei contratti-pirata.
Taglio orario di lavoro
L’idea lanciata dal presidente Inps, Pasquale Tridico nei mesi scorsi, di una possibile “riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, come leva per ridistribuire ricchezza e aumentare l’occupazione”, infatti, è stata respinta senza appello dagli esponenti del Carroccio ai quali il repechage dello slogan che infiammò gli anni 70, “lavorare meno lavorare tutti”, appare intraducibile nella realtà di oggi. Lo spiega Adnkronos.
Famiglie
Il provvedimento annunciato nei giorni scorsi da Di Maio, e già virtualmente coperto sotto il profilo finanziario da quel miliardo di risparmio liberatosi dal Reddito di cittadinanza, prevederebbe una serie di incentivi per le giovani coppie con figli, da un fondo per le politiche per la natalità, agli sconti su pannolini, babysitter e sgravi sulle rette degli asili nido. Ma la Lega con un occhio alla necessaria sterilizzazione dell’Iva attesa nel 2020, aveva già ipotizzato di utilizzare diversamente il tesoretto Rdc.