Popolari primi e i sovranisti non sfondano alle Europee. Nell’ultima proiezione sulla composizione del futuro Parlamento Ue, al Partito popolare vanno 179 seggi, ai Socialisti e Democratici 150, ai Liberali 105. I Verdi ne prenderebbero 70, i Conservatori Ecr 58 e i Liberali 107, mentre l’Enl (o Enf, il gruppo della Lega di Salvini) avrebbe 58 seggi e l’Efdd (il gruppo dei Cinque Stelle e di Farage) 56. La Sinistra Gue otterrebbe 38 seggi. L’affluenza a livello europeo è stata del 50,95%.
Popolari e socialisti perdono la maggioranza che finora ha retto gli equilibri in Europa ma mantengono comunque ancora il controllo cooptando i liberali e il movimento En Marche del presidente Emmanuel Macron, e magari anche i Verdi, vogliosi di far pesare in Europa i nuovi consensi conquistati. Un eventuale gruppone sovranista potrebbe dunque non riuscire a incidere negli equilibri post-elettorali per la composizione della nuova Commissione europea.
Anche sommando le forze eterogenee di conservatori Ecr, Enf (il gruppo della Lega di Salvini) e Efdd (il gruppo dei 5 Stelle) si arriverebbe a 171 eurodeputati su 751. Se però Orban decidesse di uscire dal Ppe, andrebbe a rafforzare i nazionalisti. Ma anche così se il Ppe dovesse allearsi con i sovranisti si fermerebbe a 344 seggi sotto i 370 necessari per governare l’aula.
Il dato che per ora sembra incontrovertibile è il boom dei Verdi alle Europee, che sembrano ormai coagulare il voto del dissenso giovanile e progressista, deluso dai socialisti, che pure segnano buoni risultati in diversi Paesi: in primis Spagna e Olanda. La Germania, il Paese che elegge più eurodeputati, gli ecologisti raddoppiano i consensi e diventano il secondo partito mentre crolla la Spd e cala la Cdu di Merkel. Sorpresa anche in Francia, dove la lista Europe-Ecologie le Verts è il terzo partito con il 12,8% dei voti. I populisti alleati di Matteo Salvini in Europa segnano buoni risultati. In Francia, il Rassemblement National di Marine Le Pen è il primo partito alle Europee con il 23,2%.
Germania (96 seggi, stime) – L’alleanza CDU-CSU ha ottenuto il 28,4% dei voti, davanti ai Verdi al 20,70% e all’Spd che ha ricevuto il 15,5%.
Francia (74 seggi, stime) – Rassemblement National ha ottenuto il 23,53% delle preferenze, davanti al LREM con il 22,47% dei voti e l’EELV (13,13%). I repubblicani raccolgono solo l’8,20% dei voti.
Italia (73 seggi, risultati provvisori) – La Lega di Matteo Salvini è il primo partito con il 34,4% dei voti, davanti al Partito Democratico 23,3% e il Movimento 5 stelle il 16,5%.
Regno Unito (73 seggi, stime) – Il partito della Brexit di Nigel Farage è in testa (31,71%) davanti ai liberaldemocratici (18,55%) e il partito laburista (14,05%). Solo quinto il partito conservatore di Theresa May (8,71%), dietro anche gli ecologisti (11,09%).
Spagna (54 seggi, risultati provvisori) – Il Partito socialista (PSOE) guida con il 32,84% dei voti, precedendo il Partito popolare (20,13%) e Ciudadanos (12,18%). Sebbene raccolga solo il 6,21%, il partito di estrema destra Vox entra nel Parlamento europeo.
Polonia (51 seggi, risultati provvisori) – La lista nazionalista Legge e Giustizia al primo posto con il 43,10% dei voti, davanti alla lista centrista (38,40%) e ai socialdemocratici (6,70%).
Romania (32 seggi, risultati provvisori) – La lista dei conservatori e’ arrivata prima con il 27,86% contro il 24,84% dei socialdemocratici. I centristi raccolgono il 18,11%.
Paesi Bassi (26 seggi, provvisori) – Il partito laburista guida con il 19% dei voti, davanti al Partito popolare per la libertà e la democrazia (al centro) (14,60%) e ai conservatori (12,10%).
Belgio (21 seggi, provvisori) – Il partito conservatore è arrivato in testa con il 13,49% dei voti, davanti all’estrema destra Vlaams Belang (11,44%) e al Partito socialista (10,50%).
Portogallo (21 seggi, provvisori) – Il Partito Socialista conduce con il 33,52% dei voti, davanti al Partito socialdemocratico 22,24% e il Blocco di sinistra che raccoglie il 9,74% dei voti.
Repubblica Ceca (21 seggi, finali) – Il partito di centrodestra ha vinto le elezioni con il 21,18% dei voti, davanti ai conservatori con il 14,54% e il Partito dei pirati al 13,95%.
Ungheria (21 seggi, provvisori) – Il partito Fidesz del primo ministro ungherese Viktor Orban ha di fatto vinto le elezioni europee. Secondo la commissione elettorale, il nazionalista e conservatore Fidesz ha ottenuto il 52,33% dei voti, rispetto al 16,19% della Coalizione Democratica (a sinistra). Il partito centrista Momentum ha ottenuto il 9,89% dei voti, davanti ai socialisti (6,66%) e all’estrema destra Jobbik, retrocesso al quinto posto con il 6,41%.
Grecia (21 seggi, provvisori) – La Nuova Democrazia (a destra) conduce con il 33,27% dei voti, davanti alla sinistra Syriza (23,85%) e al Movimento per il cambiamento (7,23%).
Svezia (20 seggi, provvisori) – I socialdemocratici ottengono il 23,60%, davanti ai moderati (conservatori) al 16,80%. L’estrema destra continua a crescere diventando la terza forza politica più grande del paese (15,40%). I Verdi ottengono solo l’11,40% dei voti, contro il 15,40% del 2014.
Austria (18 seggi, provvisori) – Il Partito popolare è primo con il 34,90% dei voti, davanti ai socialdemocratici (23,40%) e al partito di estrema destra (17,20%).
Bulgaria (17 seggi, stime) – Il partito conservatore e’ arrivato primo con il 30,64% dei voti, davanti al Partito socialista (26,42%) e al Movimento per i diritti e le libertà (al centro) che ha ottenuto il 12,33% dei voti.
Danimarca (13 seggi, risultati provvisori) – I socialdemocratici guidano con il 22,50%, davanti al partito centrista (21,50%) e al partito di estrema destra (13,20%).
Finlandia (13 seggi, finali) – La National Coalition (conservatori) è arrivata prima alle Europee con il 20,80%, una percentuale in calo rispetto al 2014. Ma il grande vincitore di questo voto è la Green League che raccoglie il 16% delle preferenze, un punteggio storico per questo partito verde. I socialdemocratici arrivano in terza posizione con il 14,60% dei voti, davanti ai Veri Finlandesi (13,80%).
Slovacchia (13 seggi, provvisori) – La lista centrista è in testa con il 20,11% dei voti, davanti ai socialdemocratici (15,72%) e al partito di estrema destra (12,07%).
Croazia (11 seggi, provvisori) – Il partito conservatore è primo con il 22,72%, davanti al Partito socialista (18,71%) e la lista indipendente di Kolakusic (7,89%).
Irlanda (11 seggi, stime) – Il partito conservatore Fine Gael conduce con il 29% dei voti, davanti al partito centrista Fianna Fail (15%) e all’Alleanza indipendente (15%). Anche il partito ecologista è al 15%. La sinistra dello Sinn Fein incassa il 13%.
Lituania (11 seggi, provvisori) – Il partito conservatore conduce con il 19,28% dei voti, davanti ai socialdemocratici (16,14%) e agli ambientalisti (12,86%).
Lettonia (8 seggi, provvisori) – I conservatori in testa con il 26,24% dei voti, davanti ai socialdemocratici (17,45%) e al partito di estrema destra (16,40%).
Slovenia (8 seggi, provvisori) – I conservatori guidano con il 26,43% dei voti, davanti ai socialdemocratici (18,64%) e al partito centrista (15,58%).
Cipro (6 seggi, finali) – Il partito conservatore è arrivato primo con il 29,02% dei voti, davanti al partito di sinistra (27,49%) e ai socialdemocratici (13,80%).
Estonia (6 seggi, provvisori) – I centristi stanno guidando con il 26,20% dei voti, davanti ai socialdemocratici (23,30%) e un’altra lista centrista (14,40%).
Lussemburgo (6 seggi, provvisori) – I centristi in testa con il 21,44%, davanti ai conservatori (21,1%) e agli ecologisti (18,91%).
Malta (6 seggi, provvisori) – Il partito laburista in testa con il 55.90% dei voti, davanti al partito nazionalista (conservatore) che incassa il 36,20%.