Urne chiuse in tutta Italia per le Elezioni europee 2019. Si è votato dalle 7 alle 23.
La Lega è il primo partito mentre è testa a testa tra M5s e Pd. Fi tiene e Fratelli d’Italia supererebbe la soglia del 4%.
Europee 2019 in Italia, i primi exit poll
Secondo i primi exit poll di Opinio per la Rai la Lega otterrebbe tra il 27 e il 31%, il Pd tra il 21 e il 25%; M5s tra il 18,5 e il 22,5%, Fi tra l’8% e il 12% ed FdI sarebbe tra il 5 e il 7%.
Secondo il multi poll realizzato da Swg per La 7 per le Europee la Lega è il primo partito in una forbice tra 26,5% e 29,5%. Il Pd è tra 21% e 24%, il Movimento 5 Stelle è al 20%-23%, Forza Italia è tra 9 e 11% e Fratelli d’Italia è tra il 5% e il 7%.
“Importa relativamente se saremo al 30 o 31%: un anno fa eravamo al 17%. E’ un risultato storico ed è storico che per la prima volta la Lega diventi primo partito in Italia“, dice il capogruppo della lega alla Camera Riccardo Molinari.
“Dopo 5 anni torniamo a crescere e ora ci sono tre poli, non più solo Lega e 5 Stelle. Un anno fa davano il Pd per finito”, sottolinea una fonte autorevole dem analizzando gli exit poll disponibili.
Secondo il Multi poll realizzato da Swg per La 7 per le Europee, tra i partiti minori, +Europa-Italia in Comune-Pde è in una forbice tra il 2,5 e il 3,5, La Sinistra si colloca in una forchetta tra il 2 e il 3%, Europa Verde è in una forchetta compresa tra 1,5 e il 2,5%. Gli altri partiti si collocano tra il 4 e il 5%.
Primo instant poll di Quorum/Youtrend per SkyTg24 per le Europee 2019: la Lega è il primo partito al 27-30%, segue il Pd al 21,5-24,5%, terzo il Movimento 5 Stelle al 20-23%. Forza Italia è al 9-11%.
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Europee 2019, urne aperte in tutta Italia
In gioco anche la stabilità del Governo a maggioranza giallo-verde. Nell’ultima campagna elettorale, infatti, sono emersi sempre più scontri tra Movimento 5 Stelle e Lega.
Alle 19, alle elezioni europee ha votato il 41,92% tra gli oltre 51 milioni di cittadini italiani aventi diritto. E’ quanto risulta dal sito del ministero dell’Interno.
Si consolida il dato dell’affluenza alle elezioni Europee alle ore 12: quando sono pervenuti i dati di 6.584 sezioni su 7.915, ha votato il 16,51% degli aventi diritto, sempre in linea con le analoghe elezioni del 2014 (16,53%). Lo rende noto il sito del ministero dell’Interno. Nel 2014 l’affluenza finale alle ore 23 fu del 58,6%. Alle politiche del 2018 l’affluenza alle ore 12 fu del 19,4% (dato della Camera)
Sono 51 milioni i cittadini chiamati alle urne. Intanto nell’Unione europea si disputa anche la sfida finale tra europeisti e sovranisti. Si ridisegnano tutti i top job europei: dalle poltrone di Parlamento e Commissione a quella della Bce.
In Italia si vota anche per le Regionali in Piemonte, con la sfida a Chiamparino della Lega, e in 3.800 Comuni, di cui 27 capoluogo di provincia. Amministrative in alcune grandi città come Firenze, Perugia, Campobasso, Potenza, Bari, Livorno, Bergamo, Modena, Reggio Emilia e Lecce. Contemporaneamente anche le elezioni suppletive della Camera dei deputati nei collegi uninominali 04 (Trento) e 06 (Pergine Valsugana) della XXVIII Circoscrizione Trentino-Alto Adige.
Subito dopo le 23 inizierà lo spoglio delle schede partendo da quelle per le europee. Domani alle 14 inizierà quello per le Regionali e le Comunali. Anche oggi, giornata di votazione, vige il “silenzio elettorale”.
Negli altri Paesi europei
Oggi seggi aperti dalle 7 in 21 Stati Ue per eleggere 750 eurodeputati: oltre all’Italia, la Germania, la Francia e la Spagna. Nei giorni scorsi si è votato in Gran Bretagna, Olanda, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia e Malta. Affluenza ai seggi in aumento nei principali Paesi europei.
I politici italiani al voto
Il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ha votato poco dopo le 9 a Palermo per le elezioni europee.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha votato in centro a Roma, presso la scuola “Virgilio”. A chi gli chiedeva come è andata, Conte ha risposto sorridendo: “Bene, ho fatto il mio segno. Buona giornata e buon lavoro”.
Il vicepremier Luigi Di Maio ha votato a Pomigliano d’Arco (Napoli). Ad attenderlo una sezione tutta al femminile. Strette di mano, selfie e cori ‘Luigi Luigi’ all’uscita dal seggio. Il vicepremier ha raggiunto l’auto coperto da ombrelli dei sostenitori per ripararlo dalla pioggia battente. “Oggi – ha detto Di Maio – nessuna dichiarazione. C’è il silenzio elettorale. Un ‘in bocca al lupo’ a tutti. Ora vado a pranzo da mia madre, nel pomeriggio torno a Roma”.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. ha votato per le elezioni europee a Milano, nel seggio allestito presso la scuola media di via Scrosati, nel quartiere Lorenteggio. L’ex premier ha atteso il suo turno in coda nel corridoio del seggio e, nel frattempo, ha salutato alcuni cittadini, stretto mani e fatto selfie e foto. Poi è entrato a votare nella cabina elettorale e all’uscita ha ringraziato fotografi, operatori video e giornalisti dicendogli: “A tutti voi grazie e buon lavoro”. Berlusconi ha parlato con i giornalisti spiegando: “Sono venuto qui a votare perché per tanti anni sono stato qui con la mia mammina a votare. Sono un sentimentale”. A chi gli ha fatto notare che non era registrato al seggio Berlusconi ha detto: “Un candidato può scegliere dove andare a votare e io ho scelto il ricordo”.
Europee 2019, in gioco la stabilità del Governo
Queste consultazioni europee assumono sempre di più un profilo da elezioni politiche. Il Governo giallo-verde sembra in bilico e l’esito del voto di oggi, domenica 26 maggio, sarà determinante.
Sono tante le domande in sospeso. Il governo Conte rimarrà in carica? La coalizione gialloverde sarà ancora maggioranza nel Paese? La Lega sfonderà o meno quota 30%? La seconda forza politica sarà il Movimento Cinque Stelle o il Pd? E Forza Italia resterà sopra la soglia del 10%? Questi quesiti hanno animato la vigilia del voto, giornata di silenzio elettorale.
Ad agitare ancora di più le acque dello scontro politico, il fallimento di Mercatone Uno. Ben 55 punti vendita in tutta Italia hanno abbassato la saracinesca e 1800 dipendenti rischiano il posto di lavoro. Uno choc per il governo, tanto che il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, annuncia di aver anticipato a lunedì il tavolo sulla vertenza al ministero.
Matteo Salvini però, il suo collega vicepremier, lo brucia sul tempo. “Mi impegnerò personalmente incontrando sindacati, lavoratori, fornitori e proprietà, non si possono lasciare dipendenti a casa senza rispettare gli impegni presi”, dice sui social il ministro dell’Interno.
Pd e sinistra all’attacco chiedono al capo politico dei Cinque Stelle di riferire in Parlamento. Anche Giorgia Meloni (FdI) chiede al governo “un intervento tempestivo”.