La premier britannica Theresa May si dimette. A dare l’annuncio tra le lacrime è stata lei stessa. La premier lascerà la leadership del partito conservatore per il 7 giugno. Il suo più grande “rammarico” è quello di non essere riuscita ad attuare la Brexit. Affida quindi la questione al suo successore alla guida dei Tory, che dovrà essere eletto nelle successive settimane per poi subentrarle come primo ministro a Downing Street.
May conclude in lacrime il discorso: “Ho servito il Paese che amo”. Questa la rivendicazione della premier prima di girarsi e di rientrare attraverso il portoncino al numero 10.
“Ho fatto del mio meglio, purtroppo non sono riuscita a far passare” la ratifica della Brexit, malgrado ci abbia “provato tre volte”, ha detto May nell’annunciare la sua uscita di scena. Invita quindi chi le succederà alla guida dei Tory e del governo a portare a termine l’uscita dall’Ue ma anche a non considerare il compromesso una parola sporca.
La premier britannica ha sottolineato poi il valore della politica di “un Partito Conservatore patriottico”, che nella sua visione deve continuare a mirare a “unire la nazione” e a ridurre anche le ingiustizie sociali, predicando “scurezza, libertà e opportunità”.
Per Jeremy Corbyn si tratta di una scelta giusta quanto inevitabile. Accoglie così l’annuncio delle dimissioni ma non crede che un nuovo leader Tory possa fare meglio e torna a invocare elezioni anticipate. La premier – commenta il leader dell’opposizione laburista – “ha ammesso ciò che il Paese sa da mesi: che lei non può governare e neppure può il suo partito, diviso e in via di disintegrazione”. Quindi la richiesta del Labour: “Immediate elezioni politiche” nel Regno Unito.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha reso omaggio al “lavoro coraggioso” della premier britannica e ha lanciato un appello ad un “rapido chiarimento” sulla Brexit. Lo riporta l’Ansa.
Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha seguito la dichiarazione della premier britannica “non con gioia personale”, poiché a Juncker May “piaceva, trovandola una donna di molto coraggio, meritevole di grande rispetto”. Bruxelles resta disponibile al dialogo con il prossimo premier, ma “la posizione non cambia” e l’Accordo di recesso non può essere rinegoziato. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva.