Il 22 maggio si celebra la Giornata mondiale della biodiversità. La Coldiretti, però, lancia un allarme: sono scomparsi 3 frutti su 4.
In Italia infatti le tavole non vedono più tre varietà di frutta su quattro. Il fenomeno si è intensificato nell’ultimo secolo, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento. Il rischio è quello di un’estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati. Lo afferma la Coldiretti, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità che si festeggia il 22 maggio.
Giornata mondiale della biodiversità, scomparsi 3 frutti su 4
In Italia nel secolo scorso si contavano 8 mila varietà di frutta. Oggi invece si arriva a poco meno di 2 mila e di queste 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa. Tra le principali cause di questa diminuzione anche i moderni sistemi della distribuzione commerciale. Le grandi quantità, infatti, e la standardizzazione dell’offerta minano questo mercato.
Un pericolo per produttori e consumatori, segnala la Coldiretti. Il rischio infatti è quello della perdita di un patrimonio alimentare, culturale e ambientale ma anche un attacco alla biodiversità. E proprio per questo che l’agricoltura italiana ha fatto del Paese il più green d’Europa.
L’Italia vanta 5155 prodotti alimentari tradizionali censiti, 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg. Eì anche leader in Europa con quasi 60 mila aziende agricole biologiche. Inoltre il nostro Paese ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare. La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico ma, conclude la Coldiretti, è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy.
Investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole che vogliono distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo.
Agricoltori primi custodi della biodiversità
Il grande patrimonio di biodiversità italiano viene garantito dal lavoro degli agricoltori. Sono loro i primi custodi di queste preziose risorse naturali. Lo afferma la Confagricoltura, in riferimento alla Giornata Mondiale della Biodiversità. Il tema di quest’anno è l’agricoltura e il suo ruolo per la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente.
La gestione del territorio sta cambiando in chiave sempre più sostenibile, segnala Confagri, nel ricordare che oltre il 90% della superficie dell’Unione europea è costituito da aree rurali, agricole e forestali abitate dal 56% della popolazione.
In Italia una quota rilevante dell’intera superficie agricola nazionale è concentrata soprattutto nelle regioni centro-meridionali e lungo le dorsali degli Appennini e delle Alpi, veri e propri “corridoi ecologici”. In queste ampie aree, praticamente 1/5 della superficie nazionale, lavorano tantissimi agricoltori che contribuiscono con il loro impegno quotidiano alla conservazione della biodiversità.
“Preservare questo patrimonio significa gestirlo in modo lungimirante e non passivo – afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – da qui la necessità di politiche agricole che favoriscano pratiche sostenibili e compatibili con la tutela della biodiversità, ma che al contempo garantiscano stabilità di mercato e giusta remunerazione di tutte le fasi della filiera”.